Italia. Pirateria: la GdF sequestra 500 siti web e risorse Iptv
Stando a quanto reso noto dall’ANSA Il sequestro di 40 canali Telegram e di 500 risorse web tra cui siti e server: sono i numeri dell’operazione del nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza contro il fenomeno della pirateria audiovisiva realizzata attraverso la trasmissione non autorizzata di contenuti protetti su rete internet.
In particolare, in occasione dell’ultima giornata del campionato di calcio di Serie A e della finale di Conference League i finanzieri hanno registrato centinaia di nuovi servizi e di risorse dedite alla vendita di attività di Iptv mediante streaming illegali. Numerosi canali Telegram ne pubblicizzavano i vantaggi e la convenienza offrendo in un unico abbonamento chiamato “Applicazione Ufficiale”.
Ad un prezzo irrisorio, qualsiasi canale Tv e Pat Tv, questa la ricostruzione degli investigatori, era visibile in simultanea da qualunque dispositivo (telefono, tablet, televisore, computer) assicurando la possibilità di una prova gratuita della durata di un’ora, garantendo anche l’anonimato. Secondo quanto si apprende sono state individuate 6.500 persone che hanno cercato di usufruire del “pacchetto offerta”: con sei euro era possibile vedere le partite dell’ultima giornata di campionato e anche la finale di Tirana della Conference League. In particolare, le fiamme gialle hanno sequestrato 154 siti web e 315 infrastrutture Iptv, ovvero server primari e di bilanciamento per trasmettere materialmente i flussi pirata.
Chiunque ha provato a collegarsi ai servizi pirata è stato immediatamente reindirizzato su un apposito pannello informativo che avvertiva che il sito tramite dal quale si stava visionando il programma era sottoposto a sequestro ed i dati di connessione tracciati. Le analisi degli investigatori hanno, allo stato, consentito di appurare l’esistenza di un nuovo sistema di gestione dei flussi informatici, chiamato “Stream Creed”, che risulterebbe derivare dal codice sorgente della già nota “Xtream Code”, piattaforma pirata mondiale smantellata dal nucleo speciale dei finanzieri nel 2019.