Nella giornata di oggi, 26 febbraio, è attesa la bozza del nuovo dpcm che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo e che durerà fino al 6 aprile, ovvero fino al martedì dopo Pasqua. Un cambio di tempistiche rispetto a Conte quello adottato da Draghi che invece preferisce agire muovendosi in anticipo per poter permettere ai cittadini di organizzarsi.
La linea resta invece quella del rigore vista anche la nuova crescita dei casi covid in Italia. Per riaprire serve vaccinare le persone, almeno quelle più deboli e statisticamente più in difficoltà qualora dovessero contrarre l’infezione. Draghi ieri nel suo primo vertice europeo da Presidente del Consiglio ha chiesto che l’Unione faccia di più per gli approvvigionamenti e le aziende, presenti alla riunione, hanno assicurato che ci sarà un cambio si passo e che l’Europa riceverà le sue dosi.
La bozza del nuovo dpcm
La bozza del nuovo dpcm verrà inviata alle Regioni che avranno la possibilità di esprimere il loro pensiero in merito e confrontarsi ulteriormente con il governo. Ricordiamo che il nuovo decreto mantiene vietati gli spostamenti tra Regioni almeno fino al 27 marzo salvo motivi di salute, lavoro o rientro presso la propria residenza.
Resta il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5 e viene inasprito il meccanismo di visita ad amici e parenti che sarà possibile in zona gialla per un numero massimo di 2 persone più figli minori fino a 14 anni. Consentito poi lo spostamento nelle seconde case anche in zona rossa, ma solo se riguarda il nucleo familiare e salvo ordinanze regionali che lo vietino in caso di zona arancione.
Restano chiuse palestre e piscine, così come restano vietati gli sport di contatto e di squadra (salvo il caso degli agonisti). Si può fare attività fisica all’aperto, ma solo in maniera individuale. I negozi invece saranno tutti aperti in zona arancione e gialla, mentre tutti chiusi in zona rossa (ad eccezione naturalmente di quelli essenziali). Per cinema e teatri l’apertura è ancora rinviata, ma una possibile luce in fondo al tunnel sembra esserci. Il governo starebbe infatti lavorando ad un protocollo per permettere la riapertura delle sale ad aprile, sempre che la situazione non peggiori ulteriormente. I musei, attualmente aperti in zona gialla dal lunedì al venerdì, potrebbero con il nuovo protocollo restare frequentabili anche nei weekend.
Nel nuovo dpcm non cambieranno le regole per i ristoranti che dovranno rimanere chiusi a cena. Si teme la maggiore affluenza serale con gli inevitabili assembramenti che potrebbero generarsi fuori dai locali e per questo anche nel nuovo decreto in zona gialla i ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18 e continuare con l’asporto fino alle 22 e con la consegna a domicilio sempre. Chiudiamo con la scuola per la quale è previsto che gli studenti delle superiori in zona arancione siano in presenza tra il 50% e il 75% e che i più piccoli fino alle medie siano in presenza. In zona rossa invece si ricorrerà maggiormente alla didattica a distanza.