L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla volontà dell’ex rosanero Joao Pedro, oggi al Cagliari, di vestire la maglia della Nazionale italiana.
Come può risolvere la Nazionale italiana il cronico problema del gol? La soluzione la offre al calar della sera il direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca, Un vero colpo di teatro, in diretta radiofonica, nell’appuntamento del giovedì di Radiolina. L’attaccante ideale potrebbe essere Joao Pedro, sette gol in queste prime 12 partite, ma soprattutto 18 nel torneo 2019-2020 e 16 nel campionato scorso. «Io ne ho parlato anche con una persona importante, ma dico Joao Pedro è italiano, potrebbe anche giocare nell’Italia». In pochi minuti le parole di Capozucca fanno il giro d’Italia e scatenano la corsa a un’idea sensazionale. Roberto Mancini, il ct azzurro, non vedrebbe affatto male la soluzione. A lui l’attaccante brasiliano, 30 anni il prossimo 9 marzo piace e parecchio. Anche la Federazione se possibile valuterà con attenzione il caso e già oggi segreteria e ufficio legale esamineranno la situazione in ogni minimo dettaglio e cercheranno di capire se il capitano e numero 10 del Cagliari può davvero vestire la maglia della Nazionale italiana aiutandola a centrare, proprio a fine marzo, la qualificazione al Mondiale che è sfuggita adesso.
La posizione Joao Pedro è cittadino italiano dal 2017. Nel 2012 ha sposato Alessandra, palermitana, e dalla loro unione sono nati André Felipe, a Palermo, nel 2015 ed Elisabetta, a Cagliari, nel 2019. Joao è arrivato in Italia, a Palermo nell’estate del 2010, a 18 anni. Lo scoprì Walter Sabatini, quando lui era un talento in Brasile nell’Atletico Mineiro. Ma prima di arrivare nel nostro Paese grazie al suo talento aveva disputato un campionato Sudamericano Under 17 in Cile nel 2009 vincendolo. E proprio questo potrebbe rappresentare un ostacolo. Quella era una squadra di fenomeni con Neymar, Coutinho, Alisson. Che hanno fatto più strada di lui. Ma da qualche anno Joao Pedro ha cominciato a segnare con continuità, tanto da risultare il miglior realizzatore brasiliano nei top 5 campionati europei. Più di Neymar e Firmino che nella Nazionale verdeoro ci sono, da protagonisti. L’attaccante rossoblù, che in principio giocava da trequartista, ha sempre sperato in una convocazione, lo ha dichiarato in tutte le interviste, ma finora Tite, il selezionatore, lo ha ignorato preferendogli non solo le star acclamate, ma anche giovani che segnano in patria.