Italia, i convocati di Spalletti: la lista dei 30 per Macedonia e Ucraina. Oggi l’ufficialità

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sui convocati di Spalletti per l’Italia.

La priorità di Spalletti: entrare nella testa dell’Italia, stabilire un feeling immediato con il gruppo, indovinando la chiave di accesso mentale. Non sarà schiavo o prigioniero di un modulo, racconta chi lo conosce bene, perché è uno studioso del calcio e sa adattarsi. E allora emergerà la vena pragmatica del suo lavoro, scegliere gli uomini giusti per tirare fuori 6 punti dal doppio impegno con Macedonia e Ucraina. Entrare in corsa, sostituendo il dimissionario Mancini, presenta un solo vantaggio: azzerare le gerarchie, producendo stimoli nuovi, la mano libera per ripartire da zero con un colpo di spugna. Dovrebbe equivalere a una scossa, considerando l’andamento altalenante, tendente alla depressione, degli azzurri negli ultimi dodici mesi. Dal punto di vista pratico, al contrario, lo attenderà un compito durissimo: assume il comando dell’Italia dopo la sosta estiva, senza rodaggio, con scarsi margini di errore. Il nuovo ct deve attraversare la crisi provocata dal terremoto di Ferragosto centrando i risultati buoni per sistemare la classifica del girone. L’Inghilterra è in fuga, va messo al sicuro il secondo posto.

Eventuali passi falsi comprometterebbero la qualificazione verso Euro 2024. Ecco perché, nei pensieri dell’ex tecnico del Napoli, diventerà fondamentale l’impatto con lo spogliatoio e trovare subito la risposta migliore.

SCELTE. Trent’anni dopo il corso di Coverciano e il debutto sulla panchina dell’Empoli, Lucio domani entrerà per la prima volta da ct all’università del calcio italiano, dove era stato premiato con la Panchina d’Oro nel 2005. La presentazione di Gravina oggi verrà anticipata dai convocati per Macedonia e Ucraina. Lucio svelerà le sue prime scelte, non ha obblighi di lista, potrebbe largheggiare (25-30 nomi) considerando il turno in arrivo di campionato e l’ipotesi di infortuni. Niente preclusioni, è possibile qualche sorpresa (Belotti più in condizione di Scamacca, Lazzari se batterà la concorrenza di Calabria), probabile prima chiamata per Baldanzi e Casale, scontata la rinuncia ad alcuni big rispetto all’ultima chiamata di Mancini per la Nations. Per motivi diversi (mercato, infortuni, aria di addio) mancheranno Bonucci, Acerbi, Verratti, Toloi e quasi certamente Jorginho (riserva di Rice nell’Arsenal). Berardi non sta giocando con il Sassuolo, non è sicuro Zaniolo, appena arrivato all’Aston Villa. Flessibilità tattica. Se il 4-3-3 è la via maestra, Spalletti non esclude la difesa a tre. Buongiorno il candidato come nuova guida accanto a Bastoni e forse Scalvini. Da battezzare il play: Locatelli o Cristante in attesa della crescita di Ricci, regista del futuro. Tonali e Barella gli interni di riferimento. Tornerà Zaccagni, ma non c’è tanta scelta per il tridente, ora anche Chiesa si muove da punta centrale. Resiste la tentazione di esaltare il talento di Raspadori a ridosso di una punta centrale, per adesso Immobile o Retegui. Tra oggi e domani, qualcosa in più, si capirà.

Italia, i probabili 30 di Spalletti

PORTIERI: Donnarumma (Psg), Meret (Napoli), Vicario (Tottenham), Provedel (Lazio) o Falcone (Lecce).

DIFENSORI: Scalvini (Atalanta), Buongiorno (Torino), Bastoni (Inter), Casale (Lazio), Romagnoli (Lazio), Baschirotto (Lecce) o Gatti (Juventus), Di Lorenzo (Napoli), Calabria (Milan) o Lazzari (Lazio), Dimarco (Inter), Cambiaso (Juventus) o Udogie (Tottenham) o Parisi (Fiorentina).

CENTROCAMPISTI: Tonali (Newcastle), Barella (Inter), Locatelli (Juventus), Ricci (Torino), Frattesi (Inter), Lo. Pellegrini (Roma), Cristante (Roma), Fagioli (Juventus) o Pessina (Monza).

ATTACCANTI: Politano (Napoli), Raspadori (Napoli), Chiesa (Juventus), Zaccagni (Lazio), Baldanzi (Empoli) o Zaniolo (Aston Villa), Immobile (Lazio), Retegui (Genoa), Belotti (Roma) o Scamacca (Atalanta)