Italia fuori dal Mondiale. Trasferta a Konya, il gruppo si presenta con molte novità dopo la disfatta di Palermo

L’ediziona odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara che l’Italia giocherà martedì contro la Turchia.

Le prove di futuro, se il ct Mancini resterà decidendo di puntare sul Mondiale 2026 (Stati Uniti, Messico e Canada), scatteranno martedì sera a Konya, altopiano dell’Anatolia Centrale, quota 1200 metri. Il freddo entrerà nelle ossa. La temperatura minima, ieri sera, era scesa sotto zero. Un po’ come l’umore degli azzurri, schiacciati dalla paura al Barbera, fuori dal Mondiale per la seconda volta di seguito. Un’onta per i big (Verratti, Jorginho, Insigne, Immobile, Bonucci e Chiellini) già travolti, cinque anni fa, dopo l’eliminazione negli spareggi con la Svezia. «Bisogna alzare la testa e lavorare per il futuro» ha fatto sapere il ct sui social, indicando un «sano percorso di crescita umana e sportiva». Chiellini e Bonucci, anime del gruppo, guideranno la spedizione a Konya. Un messaggio significativo sotto forma di spirito e di senso di appartenenza alla causa. Non si abbandona la nave, non si scappa, ci si mette la faccia. Chiello si era speso per il ct a Palermo. A Konya giocherà dall’inizio, portando avanti il rodaggio che gli dovrebbe permettere di rientrare alla Juve “lindo e pinto”, usando le stesse parole di Allegri dopo la partita con la Salernitana, in tempo utile per l’Inter. La presenza del capitano assume una rilevanza quasi politica dopo la disfatta di Palermo.

LA VETTA DI LEO. Stesso discorso per Bonucci, non ancora recuperato in pieno dopo lo stiramento al polpaccio sinistro. Partirà pur essendo di fatto ancora indisponibile. Non verrà rischiato da Mancini. Leo, con un lungo post sul profilo personale Instagram, ieri ha indicato la strada. «La grande euforia e gioia dell’estate scorsa si contrappongono in maniera netta alla delusione e all’amarezza per questa esclusione, acuita ancora di più per non aver potuto aiutare i miei compagni. Ora è il momento di guardare avanti, in estate ci siamo presi i meriti e gli elogi per aver fatto qualcosa di unico, oggi dobbiamo assumerci le responsabilità di non aver guadagnato il passaggio per demeriti nostri, più che per meriti di altri. E’ tempo di analisi, concrete e approfondite, per dare all’Italia e agli italiani quello che meritano. Lo abbiamo già fatto. E la salita è già iniziata, per me e per noi. Ci sarà da faticare per tornare in vetta, ma abbiamo già dimostrato di saperci arrivare. Il futuro è adesso».

C’E’ SCAMACCA. Mancini dovrà trovare nuovi interpreti in difesa. Tolto Bastoni, non ci sono grandi alternative ai due juventini. Chiellini domani farà coppia con Acerbi. Era il tandem designato qualora fossimo andati in finale con il Portogallo di Ronaldo. Dovranno accontentarsi di un’amichevole con la Turchia. E’ probabile l’ingresso in corsa di Luiz Felipe per dare il cambio a Chiellini. Si riformerebbe così in azzurro il tandem perso o quasi dalla Lazio: l’oriundo brasiliano (promesso al Betis Siviglia) si svincolerà e Acerbi, a fine campionato, potrebbe finire sul mercato. De Sciglio e Biraghi completeranno la linea arretrata davanti a Donnarumma. Gigio potrebbe essere l’unico titolare confermato da Mancini. A centrocampo partiranno Tonali, Cristante nel ruolo di Jorginho, e Pessina come mezzala sinistra, preferita a Locatelli, appena recuperato dal Covid. La curiosità principale del ct è legata all’attacco. Scamacca, in tribuna a Palermo, prenderà il posto di Immobile. Debutto da titolare e l’occasione per cominciare a scalare le gerarchie dopo i due mesi in crescita esponenziale con il Sassuolo. Fuori Berardi, è prevista la staffetta tra Zaniolo e Politano. Il ct a destra predilige un mancino e concederà una chance al romanista, convocato in Nazionale quando ancora non aveva debuttato in Serie A. Sulla fascia opposta il ballottaggio è aperto tra Raspadori e Lorenzo Pellegrini. Si alterneranno. Giacomino al Barbera era entrato bene da esterno defilato a sinistra, ma è sparito da centravanti quando il ct ha sostituito Immobile con Pellegrini.