L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Alex Trajkovski che ha ammutolito i 34mila del Barbera.
Si abbracciano in sala stampa, le loro grida di giubilo si sentono da lontano, i volti valgono più di qualsiasi dichiarazione. La Macedonia che fa fuori i campioni Europei, un sogno che nessuno credeva possibile. E a Blagoja Milevski, il Ct che ha materializzato l’impresa, non importa neppure il come. «Dite che abbiamo vinto all’italiana, con due tiri e due gol? – sorride – Sì, e va benissimo così. Sono molto orgoglioso di questi ragazzi». Beffa nelle beffa, a cacciarci dal Mondiale è stato proprio l’unico giocatore ospite che questo stadio lo conosceva bene, Aleksandar Trajkovski, 4 anni a Palermo fra A e B, luci ed ombre, 20 gol in tutto fra Coppa e campionato. La sua invenzione al 92′ è un tipo di conclusione che era nelle sue corde in rosanero. Milevski riconosce: «Sono felice per il suo gol, conoscendo le caratteristiche di Trajkovski avevo assolutamente preparato la partita in questo modo. Ma tutti sapevamo che l’Italia è una grandissima squadra e questo ci ha stimolato a fare una grande partita». E adesso il Portogallo. Dopo una simile iniezione di fiducia la Macedonia certamente non si sente battuta: «Tutte le energie da domani saranno subito concentrate per la sfida successiva in Portogallo.
Gli infortuni di stasera non sono gravi e li recupereremo per martedì. In più torneremo ad avere a disposizione Elmas e Kostadinov che ci daranno una grande mano». Ad un passo dalla qualificazione in Qatar, Milevski non si sente un intruso: «Non siamo per caso fra le prime 12 in Europa, abbiamo avuto un inizio difficile nel girone ma io ero fiducioso di ottenere questo risultato anche dopo il pareggio con l’Armenia». Il capitano Stefan Ristovski non smette di sorridere: «Negli spogliatoi c’è euforia ma allo stesso tempo, abbiamo le forze per lo spareggio col Portogallo. Faremo di tutto per vincere e ci riusciremo». E Milevski chiude incredulo: «Cosa avevo detto ai miei prima della gara? Di divertirsi. E così è stato».