Dopo aver accelerato sull’arrivo di nuove forniture di vaccini, il Premier Draghi è ora concentrato a premere l’acceleratore anche sull’organizzazione della campagna in cui sono impegnate le Regioni. L’idea è quella di spingerle ad utilizzare una piattaforma unica per le prenotazioni e di seguire la lista di priorità stilata a livello nazionale.
Vaccini, Draghi: “Le regioni si adeguino”
La prima disparità presente tra i diversi territori riguarda le classi di età: osservando i dati disponibili sul sito ministeriale si evince infatti che la fascia 70-79 anni è la meno vaccinata con 332 mila immunizzati contro i 574 mila del gruppo 20-29 anni. Di qui il messaggio del Premier: “Occorrono regole più uniformi“.
Il primo passo è dunque quello di aderire ad una piattaforma unica di prenotazioni, quella di Poste italiane.
Nata ai tempi di Arcuri, finora la stanno utilizzando soltanto cinque regioni (Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo e Basilicata) mentre le altre hanno privilegiato sistemi differenti. Dopo il caos in Lombardia causato da Aria, il consiglio è che tutti i territori inizino ad aderirvi. Anche perché una gestione centralizzata permetterebbe di verificare in tempo reale il numero dei vaccinati e di inserire il nome del singolo paziente nell’anagrafe vaccinale.
In tal modo si uniformerebbe anche la scaletta della priorità.
“Dovrà essere per tutti quella stilata dal Piano nazionale“, è l’invito ai governatori dopo i vertice a Palazzo Chigi con il commissario Francesco Figliuolo e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.