Italia Curve avvelenate: minacce e corni fra San Siro e l’Olimpico. Governo pronto a muoversi

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle curve avvelenate in Italia.

Tre curve fanno una prova. Sono passati pochi giorni dal diktat di San Siro, quando un gruppo ha costretto la maggioranza dei tifosi del secondo anello verde a lasciare gli spalti alla notizia della morte del capo ultrà Vittorio Boiocchi, anche famiglie che avevano fatto molti chilometri per vedere la loro Inter. E un’altra pagina nera si è aggiunta al diario di questo autunno del calcio italiano, quella del derby di Roma. Chiuso da una scena inquietante: i giocatori della Lazio a festeggiare ignari sotto la curva dove dilagano cori antisemiti. Ma riempito anche da quel «sei uno zingaro» a Radu che il giudice sportivo ha deciso di punire con 5000 euro di multa alla Roma per cori beceri evitando di usare l’espressione «razzisti», utilizzata un anno fa quando la stessa parola era stata pronunciata all’Olimpico per Zlatan Ibrahimovic.

Pericoli in agguato Il calcio italiano sta vivendo una sorta di risveglio della passione con tanti segni in più nella presenza di pubblico dopo il lungo letargo della pandemia. La gente ha una grande voglia di calcio. C’è anche qualche indicatore anagrafico diverso: più giovani e in qualche caso più famiglie, incoraggiate anche da politiche di prezzi finalmente abbordabili. Gli incidenti dentro gli stadi sono in calo, si è parlato nelle ultime settimane di una riduzione della presenza delle forze dell’ordine in occasione degli eventi calcistici. Eppure basta poco e il razzismo e la prepotenza si svegliano e quando lo fanno avvelenano l’atmosfera e danno l’idea di un pericolo sempre in agguato.

Il governo Ma il tema arriva anche sul tavolo delle autorità di governo. Lunedì ne aveva parlato il ministro dello sport Andrea Abodi, «chi usa violenza deve uscire dagli stadi» e «certe volte sembra che là possa succedere qualsiasi cosa». Ieri, in occasione della presentazione del calendario della Polizia, anche il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha promesso per i prossimi giorni un intervento su una questione che, assicurano, gli sta a cuore. Mentre la sottosegretaria Wanda Ferro ha parlato su Radio New Sound di «prendere provvedimenti con le autorità competenti che vengano compresi soprattutto dai tanti sportivi e tifosi che non inneggiano sicuramente alla violenza e comunque alla discriminazione».