In vista della gara valida per la qualificazione ad Euro 2024, il difensore dell’Inter e della Nazionale italiana Acerbi, ha parlato nel corso della conferenza stampa anche della gara persa a Palermo contro la Macedonia.
Di seguito le sue parole:
«Mancava la leggerezza, quel pizzico di spensieratezza come è stato all’Europeo che abbiamo vinto, che magari da fuori non si vede. C’è mancata la consapevolezza di essere campioni d’Europa ma di dover ripartire da zero. All’Europeo non eravamo i favoriti, eravamo una squadra operaia e ognuno di noi dava il massimo per raggiungere un traguardo insperato. Ora quella serenità c’è, sta a noi metterla in pratica»
«Gara a Palermo contro la Macedonia? In Nazionale se non c’è uno, lo aiuta l’altro. Se siamo usciti con la Macedonia è per una questione mentale, non per colpe individuali. La Macedonia è una buona squadra ma non è al nostro livello: è solo colpa nostra se siamo usciti con la Macedonia. Quando parlo di comportamenti esemplari intendo sapere cosa vuoi e sapere come comportarti per arrivare a certi obiettivi, fare le cose fatte bene per il lavoro che fai: questo non è uno sport individuale ma ci sono compagni di squadra, staff e tifosi. Bisogna avere rispetto per sé e per gli altri. Ognuno deve avere grandi obiettivi, se non sai cosa vuoi fai fatica. Non è nelle mie competenze giudicare, quello a cui facevo riferimento con ‘comportamento esemplare’ non c’entra nulla con quello che è successo ieri. , noi siamo molto sereni e concentrati sulle nostre due partite. Quello che succederà, lo decideranno persone più in alto».
«Difesa a 3? Deciderà il mister, per ora giochiamo a 4. In tanti giocano a tre, come la Roma. Noi ci adattiamo, siamo esperti e facciamo quello che ci dice lui. A che punto è questa Nazionale? Innanzitutto pensiamo a Malta, che è una squadra che gioca molto bene. Ogni partita è difficile, l’attenzione deve essere sempre altissima come per una partita contro l’Inghilterra, anzi, anche qualcosa di più. Ora tutte le squadre sono attrezzate e tutti i ct sono bravi, altrimenti rischi brutte figure come abbiamo fatto noi con la Macedonia. Poi ti mangi le mani… Non dobbiamo più pensare a cosa avremmo potuto fare, in ogni gara l’attenzione deve essere massima».