L’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” si sofferma sul caso spogliatoi del Barbera e i giocatori azzurri finiti nell’occhio del ciclone. Ma c’è un giallo.
Le indecenti condizioni dello spogliatoio azzurro sono state uno spettacolo imbarazzante: ma c’è il sospetto che il filmato sia una vendetta organizzata da chi aveva chiesto un esagerato numero di magliette e felpe Non è stata una bella figura. La Nazionale chiede scusa come ha lasciato lo spogliatoio di Palermo dopo la partita con la Macedonia. «È stato un grosso errore», precisa Leonardo Bonucci, il vice capitano.
Ma gli azzurri e la Federazione si sentono anche vittime di una specie di trappola. La storia è presto raccontata: sui social compare un video in cui vengono documentate le indecenti condizioni dello spogliatoio azzurro. Uno spettacolo imbarazzante: «Abbiamo colpevolmente sottovalutato la questione», la voce ufficiale della Figc. La fretta di prendere il charter e la rabbia per la sconfitta non non possono giustificare la maleducazione. La Figc ha chiamato il Palermo per scusarsi:
«Non è nostra abitudine lasciare lo spogliatoio in condizioni simili». Ma qualcosa non torna: «La prossima volta chiederemo più attrezzature per buttare i rifiuti perché nel filmato c’erano cose che non ci appartenevano».
Cannoli spiaccicati e bucce di banane. Il sospetto è che il filmato sia una vendetta organizzata da chi aveva chiesto un esagerato numero di magliette e felpe. «Chiediamo scusa e faremo più attenzione», dice Bonucci. Resta la figuraccia e le scuse sono il minimo sindacale.