L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara che l’Italia disputerà al Barbera contro la Macedonia del nord.
Un uomo in missione. Continuamente in giro, tra uno stadio e l’altro. E sarebbe davvero interessante riuscire a capire cosa c’è scritto oggi nel suo quaderno degli appunti. Roberto Mancini nell’ultimo periodo non si è risparmiato. Roma, Napoli, Milano, Firenze: il c.t. è stato avvistato ovunque, anche in diverse città nello stesso weekend. Il playoff Mondiale si avvicina, così il tecnico campione d’Europa vuole vedere dal vivo l’effettivo stato di salute dei suoi ragazzi. L’exploit dell’Europeo sembra lontanissimo, così come la migliore condizione di alcuni uomini chiave. Insomma, l’Italia al momento non gode di ottima salute e parte già con un piccolo handicap: tra tanti dubbi, ci sono due assenze certe e pesantissimi. Mancini dovrà fare a meno di Leonardo Spinazzola e Federico Chiesa, i due migliori giocatori di movimento di Euro 2020. Il terzino della Roma era stato devastante nella prima parte del torneo continentale, l’esterno della Juve aveva invece messo i panni del trascinatore dopo i gironi, risultando decisivo contro Austria e Spagna. E pure l’altra firma nobile dell’impresa europea non se la passa meglio: Gigio Donnarumma vive una situazione complessa nel Psg, costretto all’alternanza tra i pali con Navas. Una circostanza che non aiuta a trovare serenità e condizione.
Difesa Ma è tutta la difesa che al momento non offre eccessive garanzie: Mancini spera di avere a fine mese Bonucci al cento per cento, ma al suo fianco mancherà l’altra colonna Chiellini. Acerbi – sostituto naturale del capitano bianconero – è rientrato da poco e contro il Cagliari potrebbe tornare titolare dopo quasi due mesi. Sta bene invece Bastoni, malgrado le difficoltà della sua Inter: Alessandro si candida a un posto da titolare e ha la personalità e la qualità per imporsi anche a livello internazionale. I terzini danno affidabilità: Di Lorenzo ed Emerson sono titolarissimi a Napoli e Lione, con i milanisti Calabria e Florenzi pronti alle loro spalle.
Centrocampo C’è invece più di un’incognita a centrocampo. Barella sta vivendo un momento di flessione (al di là dei due assist di ieri) dovuto all’eccessivo utilizzo nell’Inter, Jorginho a febbraio ha perso il posto da insostituibile al Chelsea, tanto da rimanere in panchina sia nella finale del Mondiale per club sia nell’andata degli ottavi di Champions. Locatelli e Pessina vanno a fasi alterne, ma senza picchi (in un verso o nell’altro). L’uomo più in forma resta Verratti, leader in un Psg imbottito di stelle. E poi c’è la variabile Zaniolo: Mancini lo vede mezzala, ma in questa Nazionale non è ancora chiaro dove possa incidere di più. Nicolò comunque sta bene e può rivelarsi una carta preziosa per far saltare il banco.
Attacco Davanti dipendiamo sempre da Immobile e il suo strano rapporto con l’azzurro. Ma le buone notizie arrivano dal ritrovato Insigne e da un Berardi ormai pronto per una big. E poi occhio alle alternative: Scamacca sta crescendo, Balotelli ha dato buone impressioni e ha una gran voglia di riprendersi l’azzurro. Motivazioni che contano: un altro Mondiale senza l’Italia non è immaginabile.