Italia a Palermo. Arriva altra accusa: «Video spogliatoi girato per “vendetta”»
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su una nuova accusa dopo le polemiche degli spogliatoi dell’Italia lasciati nel caos.
Un video si gira in fretta e altrettanto in fretta fa il giro dei social network. Dall’altro ieri ha iniziato a circolare, ampiamente commentato in Rete, quello realizzato da mani anonime – ma non è difficile ipotizzare chi possa aver avuto accesso al “luogo della vergogna” – che documentano lo stato dello spogliatoio della Nazionale al “Barbera” così come sarebbe stato lasciato dopo Italia-Macedonia di giovedì scorso.
Il contenuto del video Sporcizia e confusione superiori a quelle che di solito si vedono negli stanzoni utilizzati da squadre di club dopo una qualsiasi partita di campionato, soprattutto a casa propria. E altrettanto sicuramente sproporzionate rispetto alla rabbia, alla delusione e allo sconforto del gruppo azzurro dopo la botta della mancata qualificazione al Mondiale. Il video è stato girato nel corridoio, nella sala massaggi, nei bagni e nelle docce e si indugia su ogni angolo dello spogliatoio, dunque si vede un po’ di tutto: anche materiale “tecnico” utilizzato dai giocatori (fasce elastiche, bende, asciugamani), ma soprattutto cartacce e cartoni vuoti, bottigliette d’acqua aperte, buste di plastica. E ancora un cesto di spazzatura stracolmo, immondizia rovesciata a terra, posate e avanzi di cibo, bucce di arance e di banane, tranci di crostata e cannoli siciliani. Addirittura, in bagno, mozziconi di sigarette.
Nessun commento Una brutta immagine: l’eccezionalità del contesto – un risultato con conseguenze devastanti – non giustifica l’eccezionalità di un comportamento che non fa parte delle abitudini della squadra azzurra. Forse anche per questo, proprio per evitare giustificazioni di comodo, la Figc ha scelto di non commentare, né di dare una sua versione dell’accaduto. Nessuna voce ufficiale, nessuna spiegazione. E dunque in questi casi le ricostruzioni sono affidate a indiscrezioni, che comunque non assolvono i protagonisti. La fretta avrebbe avuto un suo peso per il caos lasciato dagli azzurri: i risvolti del risultato hanno allungato i tempi del post gara e il charter che attendeva la squadra in aeroporto per rientrare a Coverciano aveva tempi molto stretti. Considerando che nell’accordo firmato per l’utilizzo dello stadio erano comprese ovviamente le spese di pulizia, si è dato meno peso del necessario allo stato dello spogliatoio al momento di lasciarlo.
L’indiscrezione Ma dai muri del “Barbera” solo ieri è filtrata un’ulteriore rivelazione. Giovedì sera alcuni non precisati dipendenti dello stadio palermitano sarebbero rimasti contrariati dall’impossibilità di ricevere in regalo, come sempre accade in certe occasioni, materiale sportivo della squadra: palloni, magliette, felpe della Nazionale. I giocatori e anche i dirigenti non erano nel mood giusto per fare autografi o regali, diciamo così. Ma il giorno dopo, la delusione avrebbe agitato i pensieri e attivato gli smartphone alla “modalità video”. Forse anche con l’aggiunta di materiale di vario tipo che non sarebbe stato lasciato dal gruppo azzurro. In ogni caso: di questa “vicenda spogliatoio” si sarebbe fatto volentieri a meno. Di sporco bastava e avanzava quel risultato: sporco, e soprattutto cattivo.