Italia a Euro 2024, ct della Slovacchia: «Azzurri da evitare nel girone»
Francesco Calzona, commissario tecnico della Slovacchia ha parlato ospite di Palla al Centro su Rai Radio 1 Sport.
Di seguito le sue parole:
«Era un girone molto difficile, basta dire che tre delle squadre che abbiamo preceduto in classifica quasi sicuramente faranno i playoff, potrebbero addirittura arrivare agli Europei ben cinque squadre presenti nel giorno di qualificazione. È stata dura, ma la squadra ha fatto un capolavoro e siamo tutti molto felici. C’è questa possibilità, ma spero che non succeda nel girone. Da italiano spero di affrontare gli azzurri il più avanti possibile. Poi alla guida c’è un allenatore che conosco molto bene e a cui faccio i complimenti per la qualificazione, aveva un lavoro molto difficile. Spero vivamente di evitare l’Italia, è anche un nazionale molto forte. Sono 14 mesi che sono arrivato in Slovacchia, avevo trovato la nazionale in una situazione particolare: la squadra era finita in quinta fascia, c’era sfiducia totale. Alla prima partita c’erano 3mila spettatori, nelle ultime tre abbiamo finito con lo stadio pieno. Questa è la mia più grande soddisfazione, abbiamo riportato la gente allo stadio. C’è grande entusiasmo, ma sappiamo di essere una nazionale di secondo piano. Sono molto felice che la squadra abbia espresso un ottimo calcio: i ragazzi mi hanno seguito dal primo momento, hanno subito creduto ciecamente nel mio lavoro».
«Sarri, Spalletti e Di Francesco mi hanno dato tanto, ho imparato tantissimo da loro. Con Di Francesco a Cagliari abbiamo avuto poco tempo, ma lui è un pozzo di idee, specialmente offensive. Ho preso molto anche da lui. Allenare una nazionale è molto difficile, perché il tempo a disposizione è molto poco. Pensavo ci volesse ancora più tempo, ma la disponibilità dei ragazzi è stata enorme. Avevano grande voglia di riscatto e questo ha facilitato il compito. Anche se penso che per esprimere il massimo deve passare ancora un annetto. Aver lavorato con tre tecnici di questo livello ha reso il mio bagaglio enorme. Quello che ho potuto imparare, l’ho riportato sul campo. Questo è stato un vantaggio, 7-8 calciatori conoscono l’italiano. Tra italiano e inglese e qualche parola di slovaco siamo riusciti a comunicare senza problemi. Poi Marek Hamsik da settembre è entrato nello staff, a me ha fatto molto piacere, gli devo dire grazie perché è venuto con umiltà disumana, lui pensa sempre di non essere all’altezza, ma si è integrato molto bene, è un grande lavoratore e sono convinto che abbia tutte le qualità per diventare un grande allenatore, anche se ora è più concentrato sulla sua Academy. In Slovacchia è un’istituzione, nel calcio potrebbe fare qualunque ruolo. Andiamo per fare il miglior risultato possibile, sappiamo di avere dei limiti ma noi con qualunque avversario dobbiamo entrare in campo per vincere la partita. Proveremo a superare il girone, poi se non ci riusciremo saremo comunque soddisfatti di aver raggiunto questa qualificazione inaspettata. Mi piacerebbe affrontare la Germania. Sarebbe un ostacolo molto duro, gioca anche in casa, ma mi piacerebbe capire come si comporterebbe la mia squadra davanti a una delle favorite del torneo, perdipiù con pubblico a favore».