L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul confronto tra Corini e Inzaghi.
Oggi si sfidano di slancio, in piena accelerazione alla guida delle rispettive nuove squadre: Filippo Inzaghi con la Reggina, Eugenio Corini con il Palermo. Entrambi allenatori vincenti, già capaci di festeggiare promozioni in carrozza; entrambi passati, l’anno scorso, attraverso le porte girevoli del Brescia.
L’incrocio In principio, una stagione fa, era stato Inzaghi. Scelto da Massimo Cellino per risalire in Serie A, era stato esonerato virtualmente a febbraio: un provvedimento rientrato per la clausola che impediva il licenziamento se la squadra era in zona playoff. Il Brescia lo era eccome, a -1 dalla Serie A. Quello scossone, seppur con dietrofront e rientro di Superpippo, non aveva giovato al Brescia, scivolato al quinto posto fino al secondo esonero deciso da Cellino senza più esitare.
Richiamato il 23 marzo, Corini aveva scommesso su un ritorno al futuro: a Brescia era diventato calciatore, con 101 partite e 11 gol, mentre da tecnico aveva firmato la promozione 2019, ma poi in A è stato esonerato due volte. I numeri dicono che il Brescia quinto era con Inzaghi e quinto è rimasto con Corini, uscendo in semifinale playoff con il Monza. Media punti? Prima 43,75, poi 44,44. Praticamente uguale.