Interessi, stranieri e violenza: il calcio italiano perde appeal e crolla il numero dei tifosi
“Troppi interessi sotto”, “troppi stranieri” e “troppa violenza”. Il calcio italiano perde appeal e si ritrova a fare i conti, per il quinto anno consecutivo, con il calo del tifo. Il sondaggio di Demos per Repubblica è tranchant: nel 2010 il 52% degli intervistati si definiva orgogliosamente un tifoso di pallone, oggi la percentuale è crollata al 38%;aumentano i tifosi ‘militanti’ e diminuiscono quelli ‘tiepidi’, il 16% del totale degli intervistati. A causare l’addio agli spalti è la delusione nei confronti del sistema-calcio (per il 57% degli intervistati) che incide di molto di più delle scarse prestazioni della propria squadra del cuore (7%).Numeri grigi per uno sport che, comunque, si conferma il più amato dagli italiani: guida la classifica ed è seguito dal motociclismo (35%) e dalla Formula 1 (34%).
Appena il 20% di chi sostiene un club ritiene che il calcio italiano sia “più pulito” rispetto al passato e oltre 3 tifosi su 10 ritengono che le cose vadano molto peggio se paragonate a qualche anno fa. Ma cosa condiziona la vita del pallone italiano? Per il 50% degli intervistati sono le scommesse a far male al calcio più di quanto lo facessero dieci anni fa; per quasi un intervistato su quattro (37%) è la corruzione la vera cattiva novità del football made in Italy (più della criminalità organizzata che fa più male del passato per il 31% dei tifosi).
A pagare dazio è, ovviamente, la bellezza della Serie A: il massimo campionato italiano è considerato tra i campionati più interessanti d’Europa solo dal 27% dei tifosi, un risultato quasi doppiato da chi sostiene (47%) che siano invece le altre leghe più attraenti della nostra A.
In un panorama del genere, con i ‘militanti’ che prendono il sopravvento in tutto il sistema, il 76% dei tifosi è d’accordo con il ritenere che siano “troppi gli interessi” che ruotano nel mondo del calcio; ma ben il 69% tra loro crede che siano “troppi gli stranieri” in Serie A; una percentuale superiore a chi è convinto che si ecceda con la violenza nel calcio (66%). Gli appigli per un futuro migliore, sorprendentemente, sono tutti nelle istituzioni del calcio italiano. Carlo Tavecchio è l’unico per il quale la fiducia negli ultimi tre anni è aumentata (21% nel 2014 e 27% nel 2016), ma sono sempre gli arbitri quelli che raccolgono maggior stima tra i tifosi: il 57% tra loro si fidadelle giacchette nere; almeno fino al prossimo errore sul campo.