Una clamorosa indiscrezione giunge direttamente dalla Cina. Stando a quanto riferito da “Il Corriere della Sera”, l’Inter sarebbe in pegno a Jack Ma, il noto imprenditore cinese, fondatore di Alibaba, di cui si sono perse le tracce ormai da due mesi, a partire dalle sue critiche al Paese che non sono affatto piaciute al governo locale.
Il governo di Pechino ha infatti iniziato ad attuare una serie di misure che hanno colpito gravemente le aziende del magnate proprietario di Taobao, facendogli riscrontrare perdite per oltre 10 miliardi di euro. Cosa c’entra questo con l’Inter con tutto questo? Le due situazioni sono collegate per via di un database dell’Agenzia di informazioni creditizie di Pechino, secondo il quale Jindong Zhang, 57 anni, proprietario dell’Inter, e suo figlio Kangyang (Steven), 29 anni, presidente del club nerazzurro, hanno dato in garanzia i gioielli di famiglia (non il colosso commerciale Suning.com) a una società del gruppo Alibaba.
Nel mese di dicembre, i due Zhang più la loro società Nanjing Runxian si sarebbero incontrati con i rappresentanti della Taobao (China) Software co, mettendo sul piatto il 100% del capitale della cassaforte di famiglia Suning Holdings Group (SHG), circa 1 miliardo di yuan (130 milioni di euro), oltre alle 65mila azioni di Suning Real Estate. SHG, dove è concentrato questo portafoglio di famiglia, Inter compresa. Attualmente resta un mistero su quale sia la contropartita, di sicuro quello tra gli imprenditori sembra qualcosa di più di un normale accordo commerciale.
Il pegno in questione, in ogni caso, riguarda anche la quota di controllo a monte del club nerazzurro. SHG possiede indirettamente il 68% dell’Inter e questo al momento è in possesso (concetto diverso da proprietà) di Taobao, evidentemente per tutelare un credito o un suo diritto contrattuale.