Gazzetta dello Sport: “Inter debiti per 417 milioni. Thohir cerca soci”

Pur separati da oltre 11mila chilometri, Erick Thohir e Massimo Moratti ieri si sono pronunciati quasi in contemporanea sul futuro societario dell’Inter. Nessuno dei due azionisti nerazzurri – senza dimenticare Handy Soetedjo – intende cedere le proprie quote. Che sia tatticismo o pura verità, lo scopriremo nei prossimi mesi. Certo, questo non potrebbe essere il periodo migliore per vendere l’Inter. Thohir è un uomo d’affari. Ventola e Ronaldo lo hanno fatto innamorare dei colori nerazzurri, ma lui stesso non ha mai negato di essere un imprenditore che vedeva nella società di corso Vittorio Emanuele un marchio conosciuto nel mondo ma non sfruttato a dovere a livello commerciale e di merchandising. Da buon businessman, ha dunque rilevato un’azienda in difficoltà per rimetterla in buona salute e poi rivenderla, traendone quindi un guadagno: acquistata l’Inter due anni e mezzo fa con un aumento di capitale da 75 milioni per il 70% delle azioni, senza considerare i prestiti elargiti finora, di quanto si accontenterebbe Thohir per uscire di scena? Attualmente la barca nerazzurra fatica a tornare in linea di galleggiamento. L’ultimo bilancio (2014-15) si è chiuso con un rosso consolidato di 140 milioni: è vero che sono stati anticipati alcuni costi, come lo stipendio di Mazzarri, ma la gestione resta fortemente squilibrata. L’Inter peraltro ha giocato al rischiatutto sul mercato, con una serie di «pagherò» che impatteranno nei prossimi esercizi: senza l’approdo in Champions il piano di risanamento e rilancio rischia di saltare per aria. Val la pena ricordare che quasi due anni fa Thohir rifinanziò il debito consegnando di fatto gli asset nerazzurri alle banche. E in effetti al 30 giugno 2015 i debiti con le banche sono il fardello più pesante, 230 milioni. Aggiungendo i 108 milioni prestati da Thohir, i 68 vantati dai fornitori e gli 11 (saldo tra dare e avere) con le società di calcio per le operazioni di mercato, il debito consolidato dell’Inter – al netto dei crediti – arriva a 417 milioni. Che non sono pochi, specie in rapporto a un fatturato al di sotto dei 200 milioni e ai relativi flussi di cassa. Insomma, la situazione economico-finanziaria del club nerazzurro è terribilmente seria. TOUR E CONCESSIONI Ecco perché – come svelato martedì dalla Gazzetta e confermato ieri dal tycoon – Thohir ha dato mandato a Goldman Sachs di trovare un socio di minoranza, pronto a immettere liquidità nelle casse del club: «Bisogna sfruttare le potenzialità della Cina, per questo ho chiesto a Goldman Sachs di vagliare eventuali partner. La ricerca comunque non è limitata alla sola Cina». Il presidente sabato arriverà sì a Milano, ma dopo avere esordito in trasferta domenica sera a Firenze dedicherà buona parte delle due settimane in cui rimarrà in Europa a un tour – Londra e Francoforte le tappe certe – che, oltre ad alcuni impegni extra calcistici, lo porterà a contatto con banche, fondi e mediatori che lavorano sul fronte finanziario nerazzurro. Come risolvere però il problema di trovare chi investa sull’Inter senza poi potere prendere decisioni? L’idea di Thohir sarebbe quella di concedere al nuovo partner non solo la possibilità di una successiva scalata azionaria, ma soprattutto poteri gestionali e una rappresentanza nel Cda superiori a quanto spetterebbe in base alla quota. Certo, oltre al lifting della Pinetina sarebbe stato utile presentare a potenziali partner il progetto-stadio, ma il sogno di ristrutturare San Siro si è incagliato tra i dietrofront del Milan e le elezioni comunali. MORATTI Pure Massimo Moratti sta riflettendo. I patti reali con Thohir sono noti solo ai diretti interessati. Bisognerà capire cosa succederà alla loro scadenza, a novembre. L’ex patron però non si è pronunciato sul tema soldi. Quando, nei prossimi mesi, magari in occasione dell’approvazione del prossimo bilancio, potrebbe essere inevitabile un aumento di capitale, Moratti metterà cash in proporzione o vedrà erosa una parte della propria quota a causa dell’investimento che Thohir si ritroverebbe a fare da solo? Finora si è andati avanti coi prestiti (fruttiferi) di Thohir, che proprio per il disimpegno di Moratti ha evitato versamenti in conto capitale. Ma per quanto? AGENDA E FASTIDIO Moratti, che ha spinto per il rinnovo con Pirelli, anche per non passare per quello che allontanava Tronchetti Provera, storico amico e partner, la prossima settimana incontrerà Thohir. Uno dei tanti faccia a faccia dell’agenda presidenziale. ET infatti parlerà anche con Roberto Mancini, con gli altri responsabili sportivi, dopo il 20 febbraio con l’attuale d.g. del Verona Giovanni Gardini, in arrivo a fine mese, con il senior advisor Nicola Volpi sui temi finanziari, con il fidato Michael Williamson (corporate director), con l’ad Michael Bolingbroke e il reparto commerciale. Perché una cosa è certa. Oltre che preoccupato per le difficoltà della squadra, il presidente è infastidito per la vicenda Etihad. E ne chiederà conto ai propri collaboratori. Thohir infatti delega e ripone piena fiducia nei suoi uomini. Ma se poi non arrivano i risultati, non guarda in faccia nessuno. E le difficoltà del nuovo management nel trovare sponsor e nell’aumentare i ricavi sono sotto agli occhi di tutti.

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Redazione Ilovepalermocalcio