L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla trattativa che porterà Insigne in MLS.
La bellezza del rosso e quella dell’azzurro. Anche di questo si è parlato ieri alla fine dell’allenamento del Napoli a Castel Volturno. Un po’ come battuta sulla bellezza cromatica di una maglia. Un po’ per provare a capire se ancora c’è margine perché Lorenzo Insigne resti al Napoli. A chiedere al capitano la nuova maglia, rossa, del Toronto, è stato Luciano Spalletti. Il tecnico le colleziona nella sua “scala del calcio”, nella tenuta di Montaione, la Rimessa, in Toscana. E Lorenzo ha promesso all’allenatore di portargliene una appena possibile. E Spalletti lo ha incalzato, chiedendogli se fosse sicuro che quella rossa fosse più bella dell’azzurra, quella della sua vita.
I dubbi Insigne non ha risposto, ma non c’è dubbio che dentro di lui il momento sia complesso. Da un lato i soldi, tanti soldi, offerti dal Toronto, dall’alta la consapevolezza di passare in un calcio ricco di dollari – quello della Major League Soccer – ma tecnicamente più povero che potrebbe allontanarlo definitivamente dalla Nazionale e comunque dai riflettori del suo Paese. Ma Insigne insegue anche chiarezza sul proprio futuro e quella canadese è l’unica offerta importante ricevuta, che non durerà a lungo e andrà sottoscritta in tempi brevi con i massimi dirigenti del club.
Cifre da capogiro sono quelle che emergono dall’entourage dello stesso giocatore. Si parla di oltre 11 milioni netti di euro a stagione più circa 4 di bonus, con uno stipendio annuo che potrebbe toccare i 15 milioni di euro. Il triplo di quanto attualmente l’attaccante di Frattamaggiore percepisce al Napoli. Al momento di stilare i contratti – visto che nella Mls esiste il tetto al monte stipendi dei club – si capirà come sarà ripartito l’ingaggio e se entreranno nel sostegno sponsor e altri fattori. Già perché nel ricco mondo del soccer cifre del genere non sono mai state pagate.