L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’inchiesta Juve e su CR7 che ora entra in scena.
Adesso vuole scendere in campo anche lui. Cristiano Ronaldo è abituato a chiedere la palla, non gli piace restare a guardare gli altri giocare. Vuole raggiungere l’obiettivo: fare gol. Solo che nell’inchiesta della Procura di Torino che coinvolge la Juventus, il fine non è segnare, ma avere quei 19,9 milioni che, almeno secondo il portoghese, ancora gli spettano per accordi presi in precedenza con il club bianconero. Così stavolta si è affidato a un avvocato di fiducia per richiedere gli atti del procedimento penale in cui sono contenuti diversi dettagli sulle manovre stipendi che nel 2020 e 2021 hanno differito i pagamenti di alcune mensilità ai calciatori della Juve, compreso appunto Cristiano. L’informazione si trova nel faldone numero 14: la richiesta di CR7 è datata 4 novembre, con successivo decreto del pubblico ministero a disporre l’autorizzazione del 10 dello stesso mese.
Le tre carte Ronaldo e il suo pool legale potranno così leggere tutte le intercettazioni e le deposizioni contenute nell’indagine. Comprese quelle in cui si parla della famosa “carta”, che poi in realtà sono tre. Trattasi delle “side letter” a garanzia del credito dei giocatori nei confronti della società, sequestrate poi dagli inquirenti nello studio dell’avvocato Federico Restano nello scorso marzo. Ricostruiamo la vicenda: nel 2020 e nel 2021, a fronte della crisi economica causata dalla pandemia, la Juve raggiunge un accordo (nel primo caso collettivo, nel secondo individuale e non con tutti) per rinviare il pagamento di alcune mensilità ai propri calciatori, che a tutela firmano delle carte per essere sicuri di avere i propri soldi anche in caso di cessione. Sono le due manovre stipendi. Alla seconda non aderiscono tutti, ma in 17.
Dalle deposizioni e dalle intercettazioni emerge come Paulo Dybala si faccia convincere per «avere migliori prospettive sul rinnovo» che non arriverà mai. Mentre Bonucci e Cuadrado firmano nonostante la contrarietà del loro procuratore, Alessandro Lucci, e del legale Paolo Rodella «perché le lettere private potrebbero non avere valore legale». Per ogni calciatore, Ronaldo compreso, ci sono tre documenti depositati nello studio di Restano, ma non presso Lega di Serie A o Figc: una lettera accompagnatoria, con cui il club trasmetteva al giocatore relativo al premio integrativo, e si impegnava a «consegnare entro il 31 luglio 2021 l’accordo premio integrativo ritrascritto su moduli federali»; l’accordo integrativo, un bonus per il 2021-22 e 2022-23 subordinato alla permanenza alla Juve; la scrittura integrativa, con cui la società s’impegnava a versare il bonus anche in caso di addio sotto forma di «incentivo all’esodo».