L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla posizione di Corini.
Solo pochi giorni fa in casa rosanero circolava l’immagine del manager del City Group Ferran Soriano che accoglieva come un membro di famiglia Eugenio Corini nella Football Academy di Manchester. E poi quella del tecnico rosanero intervistato da una social media producer del gruppo, in cui il tecnico ribadisce come questo per il Palermo sia “l’anno zero”, da cui partire per costruire tutto. Così, la sola ipotesi che la panchina rosanero sia a rischio, negli ambienti di viale del Fante, è categoricamente respinta come una fantasia da bar dello sport: il “Genio” Corini, nonostante la serie di sconfitte, gode dell’assoluta fiducia del club e del gruppo, che hanno sempre ribadito come il percorso del Palermo sia lungo e richieda pazienza, tanto che l’obiettivo è consolidare la categoria.
Per invertire la rotta, già dalla prossima trasferta delicata contro la Ternana e poi in casa contro un Pisa redivivo, il Palermo dovrà però trovare la quadra, a partire dal feeling con il gol. Perché, episodi sfavorevoli e gioco a parte, se non si segna nel calcio le partite non si vincono. E la squadra rosanero di reti ne ha realizzate solo 6 in 7 gare. Solo Benevento (5) e Perugia (4) hanno segnato di meno. Per tre volte, infatti, il Palermo è rimasto a secco (Reggina, Frosinone e appunto Suditirol) e metà delle reti sono arrivate dal solo Brunori, che evidentemente non può bastare.