In vacanza con la pandemia, i carabinieri fermano dieci turisti siciliani: «Siamo qui per trascorrere il week end». Scatta la denuncia

Che persino i militari dell’Arma, abituati a misurarsi con ogni tipo d’uomo, siano trasecolati è tutto dire. Ma trovarsi davanti a tre roulotte di turisti siciliani, che hanno attraversato tutto il Mezzogiorno in questi giorni per arrivare in Puglia, nel Salento, «e trascorrere un week end a Gallipoli» nel pieno dell’allarme pandemia, non se lo aspettavano nemmeno loro.

Invece è proprio ciò che è accaduto. Nell’ambito dei controlli avviati il 9 marzo per garantire il rispetto delle norme anti-contagio da coronavirus su tutto il territorio nazionale, i carabinieri della compagnia di Gallipoli (agli ordini del capitano Francesco Battaglia), insieme ai colleghi della stazione di Nardò, hanno infatti fermato a Sant’Isidoro (marina di Nardò, ndr), tre roulotte arrivate nel Leccese dalla Sicilia. Una gita fra amici – una decina in tutto, tutti adulti.

Alla richiesta di spiegazioni da parte dei militari, i turisti hanno spiegato di aver raggiunto la costa ionica pugliese per «trascorre un week end, con tappa a Gallipoli». Questo, in barba al decreto “Io resto a casa”, varato con urgenza dal Governo Conte il 9 marzo – la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e l’entrata in vigore sono avvenute in meno di 12 ore – per contenere il contagio da Covid 19 limitando gli spostamenti all’interno, da e per i comuni del Paese alle sole attività indispensabili. Dunque, la spesa e l’acquisto dei farmaci, l’andare a lavorare o assistere familiari infermi, malati.

A nulla, dunque, sono valsi appelli alla responsabilità, minacce di denunce penali – piovute a centinaia in Puglia – ventilate dal decreto per la violazione dell’articolo 650 del Codice Penale, che stabilisce l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro per chi vi contravvenga. Non sono valsi a nulla nemmeno i bollettini regionali, che segnalano un aumento del numero dei contagi, o il racconto della drammatica situazione in cui versa la Lombardia, dove un sistema sanitario d’eccellenza è stato travolto dall’elevato numero di pazienti affetti da coronavirus, costringendola a trasferirne alcuni nelle altre regioni. Puglia compresa.

E se il caso dei turisti siciliani è emblematico di come, taluni, non abbiano ancora colto l’urgenza di rispettare ora e strettamente le norme dettate dal Governo, va detto che non sono i soli. C’è stato l’uomo uscito «per comprare la droga», l’anziano che ha raggiunto la tabaccheria per giocare al Lotto e – sempre nei giorni scorsi e sempre in zona Gallipoli – i carabinieri hanno fermato due ragazzi intenti a fare una passeggiata e un professionista partito dal basso Salento e che ha affrontato decine di chilometri in auto con l’obiettivo – così ha detto ai militari – «di ritirare le camicie in tintoria». Alla faccia degli spostamenti “essenziali”.