Secondo quanto riporta il “Giornale di Sicilia”, dal Decreto Rilancio, oltre a sconti e bonus arrivano soldi a fondo perduto. Un ristoro per le imprese ma anche per i titolari di partita Iva più colpiti dall’emergenza coronavirus.
La misura stanzia “6 miliardi” per gli indennizzi alle imprese “che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%. L’indennizzo, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli andrà “da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare”.
Nel comunicato stampa del consiglio dei ministri diffuso dopo l’approvazione della maxi manovra da 55 miliardi, si legge che arriva un “contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro”.
Il contributo, si legge nella nota, “spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 è stato inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi”.
L’ammontare del contributo – secondo quanto stabilito da consiglio dei ministri – è determinato in percentuale rispetto alla differenza riscontrata:
– 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a quattrocentomila euro nell’ultimo periodo d’imposta;
– 15 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro nell’ultimo periodo d’imposta;
– 10 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a cinque milioni di euro nell’ultimo periodo d’imposta”.
“Il contributo – si legge ancora – non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e sarà erogato, nella seconda metà di giugno, dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al beneficiario”.