Un impiegato di Padova dopo aver saputo di esser positivo al coronavirus ha deciso di passare la quarantena facendo pulizia nella cantina della casa della madre deceduta a Cagliari poche settimane prima, trovando per caso una cassapanca piena di vecchie lire. Stando a quanto riferito da “Notizie.it”, l’uomo ha chiesto di poter farsi commutare il piccolo tesoretto di 454milioni di lire, pari a quasi 235mila euro che vorrebbe destinare in beneficienza per la cura del covid. Il problema però si è posto quando l’uomo ha deciso di rivolgersi all’associazione Giustitalia che avrebbe cercato di convincere la Banca D’Italia a effettuare il cambio della valuta, nonostante fosse previsto nell’arco temporale 2002-2012. “Se è pur vero che era stato inizialmente stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – recita il comunicato – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire“. In attesa dell’autorizzazione, il cambio prevedrebbe per Claudio una somma pari a 234.471,43. Qualora riuscisse a riscuotere la somma ingente, l’impiegato di Padova ha già fatto sapere che devolverà una parte per la ricerca di un vaccino o la cura del covid. Motivo in più forse per accelerare i tempi.