“Una condotta discriminatoria“: così il tribunale di Ferrara ha definito l’ordinanza che inseriva la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno tra i requisiti per richiedere i buoni spesa previsti come aiuto per l’emergenza coronavirus. Secondo quanto riporta il “Fatto Quotidiano”, nell’ordinanza essere cittadini italiani, o di un altro Paese europeo, rappresentava un motivo di priorità nelle liste di assegnazione dei voucher: ma oggi il tribunale, accogliendo un ricorso presentato da Asgi (Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione) e dai sindacati, ha ordinato all’amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Alan Fabbri di riformulare i criteri.