Il Tirreno: “Diamanti vede rosa e gioca con il passato”
L’edizione odierna de “Il Tirreno”, parla del passato in rosanero di Alessandro Diamanti, e della sfida di domani proprio contro il Palermo. Ecco quanto si legge in un estratto:
“Sarà Alessandro Diamanti a guidare l’assalto del Livorno al Palermo. Sarà AD 23 a illustrare agli amaranto la strada per sovvertire il pronostico che alla vigilia pare segnato, visto che al “Barbera” saranno di fronte l’ultima della classe e la prima, che oltre al talento e all’organico da categoria superiore può mettere sul piatto anche il fattore campo. Eppure il Livorno non ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di vittima predestinata. Non deve farlo perché la classifica richiede continuità dopo il successo con il Foggia; non può farlo perché quando in campo c’è uno come Diamanti, un talento anche nel motivare i compagni, è impossibile abbassare la soglia di attenzione.
Dopo la trasferta di Brescia ecco un’altra partita in cui Diamanti si presenta non solo da pericolo pubblico numero uno per gli avversari e da bandiera del Livorno, ma anche da ex. Lui a Palermo ci ha giocato e lì ha vissuto una delle stagioni più complicate. Tutto è abbastanza recente perché risale alla stagione 2016/17, l’ultima dei rosanero in serie A. Zamparini lo ingaggia a fine agosto 2016 e gli consegna le chiavi di una squadra che però è molto debole oltre che vittima delle lune del suo patron. Alino mette insieme 31 presenze, segna un gol da ex su punizione alla Fiorentina. Non si tira mai indietro perché non è nel suo stile e dal suo vocabolario hanno strappato la pagina con la parola “resa” quando era un bimbo. Con il suo sconfinato talento dà una mano, fa quello che può, poi però sebbene a testa altissima retrocede in B. […] L’estate del 2017 per Alino è complicata. Finisce ai margini del Palermo, perché Zamparini è così. Se le cose non vanno
bene, quasi quasi se la prende con il giocatore più rappresentativo. […] Domani Alino torna a Palermo. Lo fa per guidare il suo Livorno all’impresa impossibile. Lo fa da leader e da allenatore in campo”.