L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo al quale basta non perdere ai playoff per approdare alle semifinali.
Un terzo posto che «pesa» quasi quanto un secondo. Il Palermo ha chiuso alle spalle di Bari e Catanzaro, ma ai playoff godrà degli stessi vantaggi dei calabresi, almeno dal secondo turno della fase nazionale. La differenza, di fatto, è nelle partite da giocare (i rosa entrano al primo turno, i giallorossi dal secondo). Per il resto, se la squadra di Baldini dovesse conquistare sul campo l’accesso al turno successivo, le situazioni verrebbero equiparate. Un vantaggio dato dall’essere la migliore terza di tutta la Serie C, quella che ha conquistato più punti di tutti – nel caso del Palermo, grazie al coefficiente adottato dopo l’esclusione del Catania – motivo per cui un eventuale accesso al secondo turno nazionale garantirebbe ai rosa tutti i benefit della testa di serie. Questo significa, in soldoni, che il Palermo può arrivare in semifinale pareggiandole tutte.
Fare ipotesi su chi saranno le avversarie al primo turno è inutile, ma si possono già estromettere alcuni potenziali incroci. Niente Renate (qualificato poiché quarto nel girone della vincente della Coppa Italia), niente Cesena e Feralpisalò (terze come i rosa nei rispettivi gironi) e niente miglior classificata tra quelle che avanzeranno dai turni preliminari, uno «scettro» che al momento spetta all’Avellino, sebbene gli irpini debbano conquistarsi sul campo l’accesso alla fase nazionale. Se i «lupi» passeranno il turno, non potranno incontrare il Palermo. Tutte le altre che devono giocare la fase play-off dei gironi, invece, possono potenzialmente essere i primi avversari degli uomini di Baldini. Va da sé che si tratterà, in ogni modo, di squadre giunte più in basso in classifica.
Dunque, per qualificarsi al secondo turno, al Palermo basterà pareggiare il doppio confronto. Stessa cosa, qualora i rosa dovessero superare questo primo scoglio, nel turno successivo. Il Palermo, qualificandosi al secondo turno di fase nazionale, sarebbe testa di serie. Ciò significa evitare le seconde classificate, dunque Padova, Reggiana e Catanzaro, che sulla carta sono le principali contendenti all’ultimo posto utile per la promozione in Serie B. Da terzi classificati, dunque, i rosa incontrerebbero ancora squadre giunte più in basso di loro; o al massimo che hanno ottenuto lo stesso posizionamento negli altri gironi, ma con un punteggio inferiore: il Cesena ha 67 punti, la Feralpisalò ha 69 punti e il Palermo, moltiplicando i suoi 66 punti per il coefficiente di 1,05555556, si porta a 69,7 punti.
Quanto basta per essere la migliore terza e godere – in caso di accesso al secondo turno – di tutti i vantaggi riservati alle seconde classificate. Il terzo posto può valere tanto quanto il secondo, dunque, se sul campo il Palermo si assicura il passaggio del primo turno nazionale di play-off. Può pareggiare sia all’andata che al ritorno per accedere alla fase successiva e lo stesso vale per il secondo turno. Quattro pareggi, nella peggiore delle ipotesi, per aprire le porte delle semifinali, lì dove tutto viene rimesso in discussione. Nelle final four, infatti, il piazzamento in classifica non conta più: in caso di parità nel doppio confronto sono previsti i tempi supplementari e, se necessari, i calci di rigore. Intanto, per arrivarci, al Palermo «basta» non perdere nessuna delle prossime partite. Un vantaggio che nessuna delle altre concorrenti, giunte al di sotto del secondo posto, può vantare.