L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla preparazione del Bari di Mignani in vista del Palermo e le parole del tecnico dei galletti.
Rieccolo il Bari tra le pareti della sua casa. In un San Nicola più elegante, colorato, bello. Grazie al consistente investimento fatto dal Comune di Bari. Rieccolo davanti alla sua gente, saranno circa in 26.000 per la prima casalinga stagionale. Dopo oltre 4 mesi e contro lo stesso avversario dell’ultima volta, il Palermo. Sembra una storia scritta dal fato. È il semplice, ma suggestivo mondo del calcio. «Per fortuna anche l’anno scorso abbiamo vissuto giornate meravigliose – rileva Michele Mignani -, con tanti tifosi a sostenerci. Non dico che siamo abituati bene, ma… ogni volta piuttosto dobbiamo meritare l’affetto della nostra gente. C’è voglia di una grande partita!»
Più avanti È sempre più sicuro delle potenzialità del suo Bari. Ancor più dopo aver recuperato Ceter e Vicari, sia pur non al cento per cento. «Sono stracontento di averli tutti a disposizione – ribadisce il tecnico -. Chissà, all’occorrenza, Ceter potrebbe giocare anche uno spezzone. In assoluto siamo più avanti rispetto all’anno scorso di questi tempi. La squadra ha potuto lavorare con regolarità e i risultati si sono visti. Cosa mi aspetto? Continuità di prestazione e voglia di lottare. È il presupposto più importante, aldilà delle doti tecniche. Quando ci metti lo spirito giusto, hai sempre più possibilità di fare punti».
I dubbi buoni Magari Mignani non è da titoloni, ma riesce a coniare espressioni curiose. Soprattutto allorché intende dribblare situazioni dialettiche imbarazzanti. Benedetti gioca? Chi sta fuori? Come va con D’Errico? Una risposta vale per tutti i quesiti di giornata: «Nel mio Bari ci saranno sempre ballottaggi. Arrivo a un match sempre accompagnato da dubbi buoni (l’espressione curiosa, ndr). Ovvero ho valide alternative in tutti i ruoli». E con l’imminente innesto dello sloveno Zuzek, ci sarà presto più scelta anche nelle retrovie. «È un difensore completo, esperto – si sbilancia sempre Mignani -. Ha buone qualità tecniche ed è bravo in marcatura».
Migliorare Aspetta con rispetto l’incrocio con Eugenio Corini: «Ha fatto tanta Serie A da calciatore, molta più del sottoscritto. Ma anche da tecnico sta facendo ottime cose. Per certi versi, il suo Palermo è ancora indecifrabile». Inevitabile strizzare l’occhio al mercato, alle esigenze del Bari. Manca solo una dozzina di giorni alla chiusura. «Non è una nostra ossessione capire se sarà possibile migliorare la rosa. Il passato insegna che negli ultimi giorni può capitare di tutto. Magari avere qualcuno che non ti aspetti. Il nostro intendimento è rafforzare l’organico. Ma ora penso al campo, alla sfida con il Palermo». Alla voglia di regalare la prima vittoria di campionato al popolo del San Nicola.