Il tecnico pronto a un debutto infuocato a Catanzaro. Baldini carica il Palermo: «Il nemico è dentro di noi»

L’edizione odierna “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle parole di Baldini in vista della sfida di oggi contro il Catanzaro.

Si fida della sua nuova squadra Silvio Baldini. A un mese esatto dal suo ingaggio, il tecnico si prepara al debutto infuocato con il Catanzaro al netto di una sola settimana di lavoro pieno. Non cerca alibi legati i contagi che hanno decimato il Palermo. Sette giorni a pieno organico, dopo le negativizzazioni, gli sono bastati per capire che i giocatori sono consapevoli di ciò che li attende da qui in avanti. «Sono ragazzi straordinari, per bene, che ci tengono a migliorarsi – ammette il tecnico -. Sono soddisfatto, nonostante qualche piccolo intoppo a causa del Covid che non ci ha dato continuità negli allenamenti, loro hanno lavorato a casa e si sono presentati nelle condizioni giuste. Hanno capito che bisogna dare qualcosa in più, altrimenti non mi avrebbero chiamato. Le aspettative sono tante, per questo hanno cambiato tecnico e i loro comportamenti mi hanno meravigliato».

Rispetto all’ultima gara con Filippi in panchina, il Palermo ha Felici e Damiani in più, ma ha perso Almici, immolato in uscita per fare spazio al centrocampista dell’Empoli che potrebbe fare già il suo esordio stasera al Ceravolo, se non dall’inizio a gara in corso, visto che Baldini lo conosce bene dai tempi della Carrarese. «Damiani ha fatto solamente due sedute, è normale che gli altri siano avvantaggiati, anche se lui conosce bene me deve imparare a conoscere il gruppo. Sa che ci sono degli equilibri molto sottili, quindi premiare qualcuno che non si sia ancora integrato, non mi sembra giusto. So che su di lui posso contare. Per me potrebbe giocare anche in Serie A, l’Empoli però non la pensa come me. L’anno scorso ha fatto 20 presenze in B, io l’ho avuto a Carrara. Ha la faccia da ragazzino, ma in campo non si tira indietro. Ha un grande senso tattico, sa dare geometrie e se devo prendere dei giocatori, preferisco prendere chi ha già giocato con me. Il tempo a gennaio è molto breve». Resta da capire se chiederà un sostituto del terzino passato alla Spal, per quanto, anche in questo caso, sarà necessaria un’altra uscita per liberare uno slot. «La miglior soluzione secondo me è sempre in casa. Parlare di persone che non ci sono significa parlare di quello che non abbiamo. Per me Accardi e Doda sono i migliori in quel ruolo, poi Castagnini mi ascolta e vede cosa facciamo, come lavoriamo. Se ci saranno le situazioni per migliorare il Palermo, nessuno resterà con le mani in mano».

Somma c’è Tra i volti ritrovati c’è anche Somma, che da fuori rosa, si ritroverà a giocare dal primo minuto dopo otto mesi dall’ultima gara. «Quando sono venuto non ho pensato a chi fosse fuori rosa – continuato Baldini -. Ho allenato tutti e ho premiato chi ha dimostrato di voler essere partecipe. Somma si è allenato benissimo, ha dimostrato di star bene, è un ragazzo intelligente». Sul Catanzaro nessun commento, nessuna valutazione tecnica, preferisce concentrarsi sulla sua squadra. «È inutile stare a parlare dell’avversario, il peggior nemico è dentro di noi. Dobbiamo essere liberi di mente, non dobbiamo avere nessun rimorso. Ci si può migliorare sempre, ma bisogna affrontare la partita con equilibrio».

Opportunità Comincia la sua nuova avventura in trasferta, dove il Palermo non ha trovato la continuità avuta al Barbera. Dovrà imprimere già un’inversione di tendenza rispetto al suo predecessore, se l’intenzione è attaccare la vetta. «Non ho la formula magica, ho spiegato ai ragazzi che la vita ci regala l’opportunità di essere presenti. Se un ragazzo ha sognato di diventare un calciatore e oggi fa il meccanico, tu non devi aver paura di giocare a Catanzaro o a Palermo. Fuori casa, lo dicono le statistiche, si fa meno risultato. Il pubblico può condizionare le emozioni di chi è in campo, più che dare la spinta incute timori agli altri. Per me non è così, ci provo a farglielo capire, ma non so se ci riesco». In avanti Soleri giocherà al posto di Brunori, che ha saltato due giorni di allenamento (visite post Covid a Torino alla casa madre Juve), mentre Luperini agirà in versione trequartista atipico sulla linea dei tre dietro al punta. «L’ideale sarebbe avere un giocatore di qualità e quantità sulla trequarti, quando non c’è, cerco di alternare un centrocampista con il senso della rete con un trequartista che magari in fase di non possesso è di minor aiuto. Poi, certo, Luperini non ha avuto il Covid e ha fatto tutti gli allenamenti, mentre Fella non c’era: è normale che abbia provato di più il primo».