L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’obiettivo del Palermo diviso tra salvezza e playoff.
C’è un Palermo, che nonostante tutto, staziona ancora a due punti dalla zona play-off e un calendario di quattro partite, tra cui due in casa contro squadre che lottano per non retrocedere e un potenziale scontro diretto. C’è una squadra che, anche nel momento più nero, contro il Benevento è stata sostenuta da 21mila tifosi, mentre tantissimi hanno il biglietto per il “Senigallia” di Como, dove il settore ospiti è già sold-out per la partita del Primo Maggio e si profila un’altra trasferta da record. Eppure, le parole di Eugenio Corini e dello stesso presidente Dario Mirri sembrano voler stemperare gli entusiasmi e indirizzarli verso l’obiettivo di inizio stagione: una salvezza tranquilla, per cui ancora non c’è la matematica.
Una visione sia diametralmente opposta a quella del tifo rosanero, che dopo il fischio finale contro il Benevento e una partita incolore, ha fischiato la squadra. «Penso che lo stesso Soriano, il ceo del City Group, oggi direbbe lo stesso. Da un punto di vista aziendale non è un ragionamento sbagliato e Corini e Mirri hanno assunto una posizione “aziendalista” – dice Casimiro Di Fiore, noto tra il tifo rosanero per le sue illustrazioni e caricature sul Palermo – Dal punto di vista sportivo, però, il calcio è passione ed è normale che, a 2 punti dai playoff, i tifosi credano all’ottavo posto. E se alla vigilia di una gara come quella con il Benevento l’allenatore parla di salvezza ci si può adagiare su questo obiettivo».
È la sensazione che serpeggia tra tanti tifosi del Palermo. «Il Palermo delle ultime partite ha dato la sensazione di una squadra che si è fermata per avere raggiunto i suoi obiettivi. E se per un anno ti mettono di fronte un determinato traguardo come la salvezza è normale che quando sei vicino ti appaghi – dice Marco Placente, tifoso rosanero tra i fedelissimi delle trasferte, che anche per il Primo Maggio seguirà il Palermo a Como con moglie e figli – Oltre alle brutte prestazioni contro Cosenza e Benevento e anche a Venezia, dove la squadra ha tenuto solo un tempo, il Palermo ha dimostrato di non avere i 90 minuti».