Sono le 23, è l’ora di chiudere i battenti. La fatidica ora che sancisce la fine del calciomercato invernale è giunta. Anche questa sessione non si è discostata tanto dalla filosofia attuata dal Palermo nelle ultime stagioni: calciatori stranieri e giovani scommesse. Contemporaneamente, i rosanero hanno impiegato buona parte delle proprie forze per piazzare esuberi e investimenti sbagliati. Analizziamo quindi nel dettaglio quanto fatto dal club di Zamparini in questo mese di gennaio.
POCHE CERTEZZE Si parlava infatti di giocatori pronti, di almeno una pedina per reparto di categoria. Invece il Palermo non si è smentito, puntando ai soliti affari low cost e ai “fenomeni del futuro”. A partire dalla porta: il Palermo ha richiamato alla base il giovane Posavec, già acquistato in estate dall’Inter Zapresic e portato in Sicilia con sei mesi di anticipo. Nel frattempo prosegue la trattativa per il rinnovo di Sorrentino. Il portiere, secondo indiscrezioni raccolte da Ilovepalermocalcio.com, avrebbe rifiutato un’offerta milionaria dalla Mls. Contestualmente le due parti si starebbero riavvicinando e al momento filtra un cauto ottimismo per il prolungamento del contratto. Previsto un incontro nei prossimi giorni. Il colpo in difesa non è arrivato, o per essere precisi non è arrivato il nome eclatante: dalla serie B è giunto Cionek, all’esordio nella massima serie dopo tre stagioni tra Padova e Modena. La fascia sinistra è invece rimasta senza un vice Lazaar, con il classe ’97 Pezzella ormai a tutti gli effetti promosso in prima squadra. Il ruolo di metronomo è stato affidato a Cristante, di scuola Milan e proveniente dal Benfica che lo ha ceduto in prestito con diritto di riscatto. L’ex rossonero ha avuto la meglio sui tanti stranieri accostati e sui diversi giocatori di esperienza dati nelle mire dei rosanero. L’attacco, come prevedibile, è stato il reparto più rinforzato per via dell’esigua quantità di giocatori presenti: è arrivato Arteaga (salvo poi trasferirsi all’Hajduk Split dopo nemmeno un mese di permanenza senza mai esordire), ma anche il “nuovo Cavani” Norbert Balogh (nativo del 1996 e proveniente dal Debrecen) e il talento di casa Bentivegna, rientrato alla casa madre dopo una prima metà di stagione trascorsa in prestito al Como. Per la prossima stagione, inoltre, assicurate le prestazioni di Nestorovski, punta macedone rimasta in prestito all’Inter Zapresic fino a giugno. A sorpresa, infine, è arrivata la scommessa anche in panchina: l’argentino Schelotto ha portato nuova aria sudamericana, il suo apporto (e del palermitano Tedesco, allenatore ufficiale dei rosa) è finora positivo ma sarà stata la scelta giusta?
TRA FUORI ROSA E SCOMMESSE PERSE Il mercato in uscita del Palermo è stato parecchio movimentato ed influenzato inevitabilmente dalle tante vicende societarie. Il cambio di allenatore Iachini-Ballardini ha di fatto spianato la strada verso l’addio a Luca Rigoni, “svenduto” al Genoa, e a Fabio Daprelà, che ha rescisso per poi trasferirsi al Carpi. E’ stato ad un passo dallo stesso destino anche Enzo Maresca, poi reintegrato successivamente all’esonero del tecnico ravennate e all’arrivo del nuovo allenatore Schelotto. Queste, comunque, non sono state le uniche cessioni rosanero di questo inverno. Ha salutato la Sicilia dopo nemmeno sei mesi, infatti, anche Colombi, ritornato al Cagliari e trasferitosi successivamente alla corte di Castori. Anche in difesa c’è stato spazio per i saluti prematuri: è stato il caso del marocchino El Kaoutari, mai rientrato dalle vacanze natalizie e proprio nell’ultima giornata di mercato passato al Reims in prestito con diritto di riscatto. A centrocampo, oltre all’ex Chievo, è andato via Bolzoni: anche il classe ’89 ha rescisso il contatto con il Palermo, accasandosi in seguito al Novara in serie B. Movimenti anche in avanti dove il giovane Cassini, mai sceso in campo con la prima squadra, è volato in Croazia a cercare maggiore minutaggio: per lui prestito all’Inter Zapresic. Stesso destino e stessa destinazione per Arteaga, solo di passaggio a Palermo: il venezuelano si giocherà le proprie carte all’Hajduk Split, dove gioca anche Velazquez. Altri movimenti minori hanno riguardato il palermitano Zerbo, ritornato dalla breve parentesi alla Feralpi Salò e partito per la Romania, dove giocherà per il Concordia Chiajna.
RESOCONTO: TANTE DELUSIONI Purtroppo non sono mancate. Il Palermo è partito alla ricerca di calciatori di categoria senza trovarli, lasciando anzi partire diverse pedine di esperienza accasatesi ad alcune dirette concorrenti per la salvezza. Per il centrocampo si è parlato di Lazzari, di Cigarini, di Obiang, è saltato Gnahorè sulla stessa stregua delle trattative per Defrel e Viviani della scorsa estate. La corsia mancina ha lasciato Lazaar in compagnia del solo Pezzella: prima Augustinsson e successivamente Milic non sono arrivati per motivi differenti. In avanti si “sognava” il gran colpo: Calleri è tornato di moda, salvo poi sfumare per l’ennesima volta (per lui trasferimento al San Paolo). Poi è stato il turno di Floro Flores (andato al Chievo), di Carrillo e di altri attaccanti più o meno affermati. Alla fine hanno vestito il rosanero Balogh e Arteaga, quest’ultimo solo in allenamento prima di partire in direzione Balcani: calciatori forse dal futuro “splendido” ma utili solo a infoltire ulteriormente la panchina. E’ un Palermo rinforzato? Probabilmente no. In passato però, proprio i rosa hanno dimostrato che non servono necessariamente nomi altisonanti per fare bene. Il gong della chiusura del mercato è stato suonato. “Chista è a zita”, si dice dalle parti della Conca d’Oro. Sperando che chi si accontenta gode…