Il Sole 24 Ore: “Su Premium più alleanze e meno calcio”

“I dati sul settore pay tv estratti dall’ultimo Rapporto di It Media Consulting dipingono un quadro in cui l’unione delle forze può davvero rappresentare una necessità strategica. Lo studio della società di consulenza guidata da Augusto Preta quantifica in 3,078 miliardi i ricavi da pay tv nel 2016, contro i 3,010 miliardi del 2015. Per It Media Consulting Sky Italia rimarrà nettamente il primo operatore, pur con una riduzione della propria market share che diminuirà dal 77% attuale al 74% del 2018. A trarne beneficio stavolta non sarà però Mediaset, che perderà terreno ridimensionandosi al 19% e perdendo così un punto percentuale. A fregarsi le mani saranno invece gli altri operatori che dal 3% del mercato nel 2016 in soli due anni dovrebbero raggiungere il 7% gettando le basi per ulteriori incrementi. Le tv online, i nuovi servizi on demand : i grattacapi non mancano per la pay tv tradizionale. Mediaset da questo punto di vista ne ha già fatto le spese, con una Champions League che, pagata a caro prezzo, doveva fare da killer application rubando migliaia di clienti a Sky ma che invece, pur spingendo oltre i 2 milioni il numero di abbonati, ha portato scompiglio nei conti, con perdite per 84 milioni nel 2015 e di 100 milioni nella prima parte del 2016. Paradossalmente è andata molto meglio a Sky, pur senza Champions, con ricavi al 31 dicembre 2016 in crescita del 4% a basi omogenee e incremento di clienti (+67mila unità). Ma si parla pur sempre di una realtà con 2,8 miliardi di ricavi e perdite per 38 milioni nell’esercizio a giugno 2016 (utile di 24 milioni nel 2015). Che sia perdita o profitto, non si parla insomma di grandi numeri. E non a caso la media company di casa Murdoch ha avviato un piano di riorganizzazione che prevede anche lo spostamento, contestato da giornalisti e dipendenti, di Sky Tg24 da Roma a Milano. Nel frattempo ci sarà da verificare cosa deciderà Agcom nella partita Mediaset Vivendi. Il tassello è fondamentale. Si potrebbe andare anche oltre aprile, con una proroga di 60 giorni. Ma l’impressione che si raccoglie è che l’opzione non sarà esercitata. Qualunque sia il risultato finale”. Questo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore”.

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Redazione Ilovepalermocalcio