“Il Palermo Calcio è un’altra grana per il Presidente Zamparini. Non solo in cassa c’erano solo 2mila euro, ma la società rischia di tornare in serie B con quel che comporterà in termini di minori incassi dai diritti Tv. Zamparini come persona fisica ha iniettato nelle casse del club, da quando lo presiede, oltre 73 milioni. Lo vuole vendere, ma per evitare di subire perdite deve trovare un compratore che valuti quella cifra il club. Difficile trovare qualcuno disposto a fare follie per un club che ha perso 50 milioni negli ultimi 5 anni; ha debiti per 120 milioni e ricavi a 90 milioni. Negli ultimi mesi si sono rincorse indiscrezioni su possibili compratori degli Emirati arabi, cinesi, e, infine, americani per il club rosanero. Nello scorso novembre, secondo alcuni organi di stampa, la moglie e il figlio di Zamparini sarebbero andati a cena a Dubai con alcuni emissari dei cinesi interessati all’affare. Ma la trattativa si sarebbe poi fermata e al momento, malgrado l’ingresso sulla scena di un gruppo statunitense non meglio identificato, non ci sarebbe nulla di concreto all’orizzonte sul fronte della vendita del Palermo. Ma i guai per Zamparini non finiscono qui. Su di lui pende un decreto ingiuntivo per 9,5 milioni a favore di Atradius per l’escussione di una garanzia fidejussoria. E di garanzie e fidejussioni è pieno l’universo societario del gruppo Zamparini. La sua capogruppo la Gasda Spa (dall’acronimo dei suoi figli) che controlla il piccolo impero dell’imprenditore friulano su un attivo di 220 milioni ha garanzie per quasi 190 milioni di cui 85 milioni di sole fidejussioni. Le fonti finanziarie vengono da Zamparini e i suoi figli che hanno 129 milioni di finanziamento soci. Ma il vero problema per il gruppo è la liquidità che si è prosciugata (Zamparini dice sparita nel tempo): gli affitti dei centri commerciali si erodono e l’attivo è immobilizzato. Per lavorare serve liquidità e Zamparini che ha un credito incagliato per oltre 50 milioni con la Popolare di Vicenza e un’esposizione bancaria che supera i 230 milioni cerca soci. Ha bisogno di finanziatori. Sul suo tavolo c’è il dossier del suo gruppo. Centri commerciali, masserie, poli turistici, terreni agricoli. Asset cui contrapporre nuove linee di credito. Sta sondando il terreno, dice lui, con Jp Morgan e Banca Imi. Tuttavia, secondo indiscrezioni finanziarie, non ci sarebbe alcuna conferma di contatti continuativi con la banca statunitense, mentre la banca milanese non sarebbe coinvolta in nessun modo e non avrebbe alcun incarico sulla vicenda di riassetto del gruppo. Anzi, secondo i rumors, proprio Intesa Sanpaolo avrebbe un portafoglio di crediti incagliati nei confronti dell’imprenditore friulano e starebbe cercando di recuperarli. Zamparini starebbe inoltre cercando di cedere i propri centri commerciali del Sud Italia. Nelle scorse settimane avrebbe avuto contatti con un broker internazionale con l’obiettivo di arrivare a una dismissione di queste attività, in aggiunta alla possibile vendita del Palermo. Chissà se troverà chi è disposto a dargli nuova linfa. Finchè c’è la Spada di Damocle del contenzioso fiscale difficile”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore”.