Il Sole 24 Ore: “La svolta. Chi posta sui social commenti offensivi rischia la diffamazione aggravata. Si configura anche il reato di sostituzione di persona se si usa un falso profilo”
L’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore” si sofferma sulla svolta relativa al mondo dei social.
Adesso i post o commenti offensivi possono costare una condanna per diffamazione aggravata dall’uso del mezzo di pubblicità.
Il reato è quello previsto dall’articolo 595, comma 3, del Codice penale che punisce (con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa minima di 516 euro) chi offenda l’altrui reputazione comunicando con un mezzo di pubblicità.
Se si “ruba” l’immagine di una persona per creare una falsa identità digitale associata a un nickname di fantasia e da lì si fanno partire delle offese sarà configurabile il reato di sostituzione di persona, insieme con la diffamazione aggravata a mezzo stampa.