L’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore” si sofferma e analizza il nuovo ingresso in società nell’Atalanta.
Anche l’Atalanta è pronta ad avere un socio d’Oltreoceano, dopo che investitori nordamericani hanno già rilevato Milan, As Roma, ma anche Genoa, Spezia, Bologna e, infine, Fiorentina. Una cordata di investitori statunitensi, di primario livello, sarebbe pronta infatti a firmare un accordo con la famiglia Percassi, per rilevare una importante quota azionaria del club nerazzurro. Già oggi potrebbe esserci un annuncio. La famiglia Percassi resterebbe con il 45%, quindi come maggior azionista singolo, mentre il restante 55% sarebbe suddiviso tra la cordata statunitense e altri piccoli soci. In queste ore stanno circolando diversi nomi di potenziali acquirenti: ma alla fine, secondo i rumors, il nome del nuovo principale partner della famiglia Percassi sarebbe quello di Stephen Pagliuca, noto per essere presidente del ricchissimo fondo di private equity americano Bain Capital. Ma lo stesso Pagliuca possiede importanti attività in ambito sportivo, in quanto co-proprietario di una delle più importanti squadre di basket americane, i Boston Celtics. Pagliuca, che investirebbe a titolo personale, sarebbe il nome principale della cordata americana, composta da altri investitori di New York, che si suddividerà la quota messa in vendita dalla famiglia Percassi.
La valutazione del club supererebbe, secondo le indiscrezioni, i 400 milioni di euro e si avvicinerebbe ai 500 milioni. Sul tavolo, da definire in queste ore dai legali, c’è una governance che permetterà alla famiglia Percassi, che resterà azionista reinvestendo, di rimanere in società con ruoli manageriali immutati. In particolare, il
ruolo di amministratore delegato resterebbe a Luca Percassi. Le discussioni con gli investitori statunitensi vanno avanti ormai da almeno un mese: la famiglia Percassi è aiutata nelle trattative dalla banca d’affari americana Bofa Merrill Lynch, che avrebbe individuato i potenziali compratori d’Oltreoceano. Una parte importante del progetto sarebbe anche di tipo immobiliare con lo sviluppo dello stadio, che l’Atalanta ha già di sua proprietà. Antonio e Luca Percassi avrebbero deciso di aprire il capitale del club, per avere alle spalle un socio, che li supporti finanziariamente in modo da compiere un ulteriore salto di qualità. L’Atalanta ha approvato lo scorso aprile il bilancio 2020, che si è chiuso con un valore della produzione passato da 188,6 milioni a 242.
I ricavi da trading sono ammontati a 88,9 milioni (68,5 di plusvalenze, 18,8 per premi, 1,6 per cessioni in prestito). I proventi televisivi sono invece passati a 117,2 milioni e quelli non audiovisivi a 4,2 milioni. La partecipazione alla A ha portato 56 milioni, mentre la Champions 61 milioni. Le sponsorizzazioni sono salite a 18,2 milioni. I ricavi da botteghino sono scesi invece a 4 milioni a causa della pandemia. Se si guarda invece la struttura dei costi, quelli più significativi sono stati gli stipendi dei tesserati, pari a 69,3 milioni, seguiti dagli ammortamenti di diritti pluriennali a 39,8 milioni.