Comincia a dare i suoi frutti il confronto tra mondo del calcio italiano e Governo. Come riporta il Sole 24 Ore, dopo il mancato inserimento delle richieste avanzate dal settore nel decreto fiscale, nel percorso di conversione parlamentare di quest’ultimo dovrebbe essere approvato un emendamento per concedere alle società di Serie A, B e C la sospensione dei versamenti dovuti a titolo di Irpef, oltre che dei contributi previdenziali e la rateizzazione dei relativi pagamenti.
Per quanto riguarda la sospensione dei versamenti Irpef, la sospensione avrà durata non inferiore ai due anni, mentre per quanto riguarda la rateizzazione dei contributi previdenziali la speranza e quella portarla fino a cinque anni.
La FIGC ha chiesto quindi un rinvio di nove mesi delle ritenute Irpef sugli stipendi (da marzo a dicembre) e di sei mesi (da luglio a dicembre) dei contributi previdenziali. Tale operazione garantirebbe un incasso di circa 500 milioni, fondamentale per i conti disastrati del calcio italiano.
«Il mondo del calcio – spiega Gravina al Sole 24 Ore – merita rispetto perché rappresenta un settore produttivo tra i più importanti: aiutando il calcio si aiuta il Paese a ripartire perché genera introiti fondamentali per lo Stato, coinvolge 12 categorie merceologiche garantendo decine di migliaia di posti di lavoro, ma soprattutto perché incide in maniera positiva nel nostro tessuto sociale».
«Non stiamo chiedendo regali per il calcio, ma di un mero posticipo di adempimenti» dichiara invece Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A. «In altre parole si tratta di somme di cui l’Erario si assicurerebbe comunque l’incasso a fronte del rischio, pretendendole oggi, che la crisi di molte società si aggravi, specie nelle serie minori, vanificando la pretesa tributaria. Sarebbe importante che nella prossima legge di bilancio fossero inseriti alcuni dei provvedimenti strutturali che abbiamo proposto».