La settimana che sta per giungere al termine è stata, inaspettatamente, una delle più tranquille degli ultimi mesi in casa Palermo. Nei giorni di caos di inizio marzo, culminati con le dimissioni di Beppe Iachini e l’arrivo di Walter Novellino, il presidente rosanero Maurizio Zamparini aveva fatto vedere una parte di sé che difficilmente era venuta fuori durante gli anni di presidenza in Sicilia, dando l’impressione, per la prima volta, di non avere più la situazione sotto controllo.
Nonostante questo però l’arrivo del nuovo tecnico, l’ennesimo, sembra aver tranquillizzato l’ambiente societario, che dopo la sconfitta casalinga arrivata per mano del Napoli, ha reagito con un inaspettato ottimismo. Tutto tace, invece, in casa Zamparini e questo lascia stampa e tifosi con un forte senso d’incertezza. Non capitava da tanto, troppo tempo, che il settantaquattrenne friulano non desse la scossa all’ambiente nella settimana successiva ad una sconfitta e che qualcuno, allenatore, calciatore o dirigente sportivo che sia, non ne pagasse le conseguenze immediate.
Certo è che il patron si è reso ampiamente conto dei suoi errori e pur tentando di rimediare in corso d’opera, non c’è mai riuscito pienamente. Sia per qualche tecnico che gli ha remato contro, a suo dire, come Ballardini, sia per qualcuno con la testa ad un altro paese, come Schelotto, sia per qualche uscita “delle sue”, un po’ troppo sopra le righe, che ha aperto ferite incurabili nell’orgoglio di Beppe Iachini.
Al timone della nave frastagliata dalle mille intemperie di questa stagione funesta si trova Walter Novellino, che ritrova il presidente con cui conquistò una storica promozione in serie A con il Venezia e che riuscì nell’ardua impresa di non essere mai stato esonerato dal presidente “mangia allenatori”. Dal canto suo, Walter, vuole a tutti i costi salvare questo Palermo, sia per amore del suo lavoro, sia per ritornare nella maniera migliore in un palcoscenico di prestigio, di cui non aveva più fatto parte da troppi anni. L’esordio non è stato positivo dal punto di vista del punteggio, ma è innegabile che contro un Napoli schiacciasassi i rosanero hanno dimostrato che sono ancora vivi e che qualche colpo in canna per il finale di stagione c’è ancora.
E noi siamo sicuri che di tutto questo il numero uno di viale del Fante se ne sia accorto. Ecco perché questo silenzio diventa la colonna sonora di una settimana incentrata sul lavoro e sulla ricostruzione di un’identità di squadra che Novellino deve riuscire a tutti i costi a ritrovare. Ma attenzione: Zamparini in questo istante è come un vulcano in fase quiescente, pronto ad esplodere nel momento in cui le cose non dovessero andare come previsto. Ma per il bene del Palermo la speranza è quella di un proseguimento di questo silenzio, che è carico di tensione ma anche di ottimismo e speranza per il futuro.