L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla gara che la Sampdoria verrà a giocare a Palermo.
Missione possibile. Difficile, certo. Molto difficile. Ma fattibile. Si, la Sampdoria ha le carte in regola per andare a Palermo a fare l’impresa. Lo dicono numeri, statistiche e quello che si è visto in campo nel corso della stagione. Subito dopo la vittoria sulla Reggiana e la certezza del pass per i playoff, Pirlo è stato molto bravo a tenere la squadra sul pezzo, a proiettarla subito sulla sfida da vincere al Ceravolo per tentare il sorpasso sui rosanero.
Il Doria ha fatto quanto richiesto dal mister, con la tripletta di Borini ma il blitz siciliano a Bolzano ha vanificato il tutto. Ora, però, come prima di Catanzaro, è fondamentale ripartire con la testa giusta. Assorbire il pizzico di delusione per il mancato 6∞ posto e convincersi che si può andare al Barbera a passare il turno. Anche su questo, Pirlo ci sta lavorando già dall’Eriksson-day di festa contro l’amico Nesta: «Non dobbiamo nasconderci, se vai ai playoff è per andare in Serie A».
Ed è con questo spirito che bisogna partire. Il primo ostacolo è il Palermo. La squadra dell’ex blucerchiato tricolore Michele Mignani ha un doppio vantaggio grazie al miglior piazzamento in classifica. Giocherà in casa, in uno stadio che si annuncia gremito. E ha due risultati su tre perché in caso di pareggio dopo i supplementari passeranno Brunori e compagni. La Samp è obbligata a vincere. Ma può farcela, per tanti motivi.
In primo luogo per il rendimento nel finale di campionato. Sì, il Doria non ha sempre brillato, in alcuni match recenti è stato anche fortunato, ma nelle ultime 5 partite ha fatto più punti di tutti, 11, come il Cosenza: pareggi con Spezia e Como e tre successi nelle ultime tre, Lecco, Reggiana, Catanzaro. Il Palermo nelle stesse giornate di punti ne ha fatti cinque. Sotto il profilo ambientale, la Samp si ritroverà uno stadio da Serie A.
Il 6 aprile gli spettatori furono 23.372, stavolta si andrà oltre. Nel capoluogo siciliano c’è entusiasmo. Ma anche tanta pressione. Nell’ultima in casa, finita 2-2 contro l’Ascoli c’è stata contestazione. Con l’avvento del City Group le aspettative sono elevate, i tifosi vogliono la promozione. Ovvio, anche nell’ambiente Samp c’è tanta voglia di tornare nella categoria che appartiene ai blucerchiati. Ma dopo aver rischiato di sparire un anno fa, questa è comunque vista come una stagione di ricostruzione, una fase in cui è fondamentale anche avere pazienza. A dare fiducia ci sono i ritorni importanti, vedi Borini ed Esposito, decisivi con De Luca nelle ultime partite. E poi sinora, in una stagione con tanti alti e bassi, nelle sfide cruciali la Samp ha spesso risposto positivamente, riuscendo a tirarsi fuori dai guai. Una forza mentale da tirare fuori anche ora, dove ci si gioca tutto in ogni partita. Perché «adesso viene il bello», come scrive Piccini su Instagram. E proprio gli uomini d’esperienza come lui possono fare la differenza.