L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sul caso Pisa-Bari e il rigore della discordia.
Non si placano le polemiche dopo Pisa-Bari, vinta dai galletti su rigore concesso dopo che l’arbitro Colombo, che era stato toccato dal pallone, non aveva fermato il gioco. Il club nerazzurro sta valutando se presentare ricorso. Tutto ruota attorno all’interpretazione dell’episodio finale da cui Ë scaturito il 2-1 del Bari su rigore trasformato da Antenucci al 90′. Il regolamento in questo caso prevede che il gioco vada fermato se la palla entra in porta, se modifica il possesso da parte delle squadre o se causa l’inizio di una promettente fase d’attacco. In questo caso l’arbitro Colombo non ha fermato il gioco perché ha ritenuto che il pallone sia sempre rimasto nel possesso pugliese e che da quel tocco non sia poi scaturita un’azione promettente.
Dopo il rimpallo dell’arbitro, ci sarebbero stati altri 3 tocchi prima del tiro terminato sul braccio del difensore toscano. Il Pisa ritiene invece che il tocco dell’arbitro abbia innescato un’azione d’attacco promettente da cui poi è scaturito il rigore concesso al Bari. Il dg nerazzurro Corrado ha invocato un passo indietro da parte del mondo arbitrale: “Sarebbe bello vedere per una volta quel mondo ammettere l’errore tecnico. Darebbe un grande segnale”. E il tecnico del Pisa D’Angelo ha rincarato la dose: “Colombo si è dimostrato più bravo come calciatore che come arbitro”.
Sui social dei tifosi rossoblù infuriano le polemiche e c’è chi fa notare come il Bari sia in testa alla classifica delle squadre che hanno avuto fin qui più espulsioni a favore: 12. E anche più rigori a favore (12), come il Palermo. Il Genoa, invece, dall’inizio
dell’anno ha avuto solo 4 rigori a favore, tutti sotto la gestione Blessin, e nessuno da quando è arrivato Gila. L’ultimo rigore concesso ai rossoblù risale allo scorso 13 novembre contro il Como. E anche nella classifica dei rigori contro, il Bari è in testa a quota 3, al pari di Cittadella, Palermo e Perugia.