L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sull’Entella a caccia dell’impresa al Barbera.
I playoff non perdonano e l’Entella l’ha sperimentato sulla propria pelle nella gara di martedì sera contro il Palermo. Sono bastati dieci minuti di blackout per indirizzare la gara verso i rosanero e, purtroppo, non è la prima volta che i biancocelesti incappano in questi passaggi a vuoto. La ripartenza lenta dopo l’intervallo c’era già stata contro il Foggia con il gol di Petermann e l’espulsione di Schenetti, ma la rete qualificazione di Capello aveva fatto passare tutto in secondo piano. Il match contro il Palermo ha confermato qualità, pregi e difetti di una squadra più brava ad attaccare, piuttosto che a difendersi.
Contro il Palermo, l’Entella ha giocato in pratica con un solo incontrista (Karic) e tutta una serie di giocatori offensivi o portati a costruire come Rada, Palmieri, Capello, Morosini e compagnia. Una scelta che impone anche dei rischi e l’Entella se li Ë presi, accettando spesso l’uno contro uno. C’è poi il discorso di una formazione iniziale che ha sorpreso e ha prestato il fianco, a posteriori, a tutta una serie di discussioni che non finiranno mai e che in fondo sono il sale del calcio. Perché tenere fuori Merkaj? Questa è stata una delle domande più gettonate ieri nell’ambiente della tifoseria chiavarese.
Merkaj era uno dei più arrabbiati in campo e s’è dimostrato super motivato anche fuori. «Siamo arrabbiati – le parole del numero 33 della formazione chiavarese – e pronti per questa partita di ritorno in cui sicuramente diremo la nostra. Sono convinto che riusciremo a fare una grande gara e a superare il turno». Una trasfusione di ottimismo, ma al Barbera all’Entella servirà davvero un piccolo miracolo calcistico per ribaltare una situazione che adesso sembra parecchio compromessa.