L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sullo Spezia e in particolar modo su Mateju.
Dal mercato invernale esce un nuovo Spezia sotto ogni punto di vista, motivazionale e tattico. Sono andati via gli scontenti e sono arrivati nove giocatori. Luca D’Angelo ha a disposizione una nuova squadra, l’unica carenza l’assenza di un bomber da doppia cifra, ma le scelte in ogni ruolo sono aumentate. L’unico problema è che il tecnico abruzzese ha poco tempo a disposizione per dare un’identità di gioco alla squadra e deve correre visto la precaria situazione in classifica.
Sarà uno Spezia da batta glia quello che si appresta ad affrontare 15 finali da qui alla fine. Un undici rivitalizzato dagli inserimenti di Mateju, Nagy, Jagiello e Falcinelli dai quali non si può prescindere. Stupisce che il Palermo si sia liberato a cuor leggero di un giocatore duttile tatticamente come Ales Mateju che può giocare sia da centrale che da esterno in una linea a tre o laterale di centrocampo nel 3-4-1-2 presentato da D’Angelo contro il Catanzaro.
Fluidificante di ottima gamba, può giocare sia a destra che a sinistra, molto attento in fase difensiva, è abile negli inserimenti senza palla quando Verde tende ad accentrarsi per dare più soluzioni alla fase offensiva, il palo colpito nell’azione della rete di Jagiello, lo testimonia. I cross tagliati da fondo campo sono un’altra utile arma nel suo bagaglio tecnico. 77 gettoni nella Nazionale ungherese guidata dall’ex tecnico dello Spezia Marco Rossi sono un biglietto da visita importante.