Il Secolo: “Genoa: Portanova, è il giorno della sentenza. Il calciatore rischia 6 anni per stupro”
L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla sentenza nei confronti di Portanova accusato di stupro.
Mentre il giudice del tribunale diSiena Ilaria Cornetti nel primo pomeriggio leggerà la sentenza che potrebbe cambiare la sua vita e la sua carriera, Manolo Portanova sarà a Genova ad allenarsi. In tarda mattina infatti, al campo Signorini, Ë previsto l’allenamento per preparare la delicata sfida contro il Sudtirol. Il turno infrasettimanale e la delicata situazione di classifica del Genoa non lo hanno spinto a chiedere un permesso. E dunque il calciatore del Genoa, imputato per uno stupro di gruppo avvenuto nel maggio del 2021 in un appartamento di Siena a danno di una studentessa di 22 anni, non sarà in aula. Ci sarà invece il suo avvocato difensore Gabriele Bordoni, che ha sempre sostenuto la sua innocenza.
Il pubblico ministero Nicola Marini nella precedente udienza del 22 novembre ha chiesto per il giocatore una condanna a sei anni di reclusione. Il rito abbreviato scelto dal calciatore, infatti, ha permesso di far scendere di un terzo quella che era la pena originaria chiesta dalla Procura. E cioè nove anni di reclusione. Per la Procura, infatti, Portanova che Ë imputato insieme allo zio Nicola Langella e all’amico Alessandro Cappiello (che ha chiesto il dibattimento) sono stati protagonisti di uno stupro di gruppo ai danni di una studentessa senese. Studentessa che si era appartata con il calciatore ma non aveva dato il consenso all’ingresso in camera dello zio, dell’amico e del fratello di Portanova William che essendo minorenne all’epoca dei fatti sarà processato dal tribunale per i minorenni di Firenze.
Secondo il pm il calciatore del Genoa che aveva il consenso al rapporto della ragazza ha permesso ai suoi amici di partecipare al rapporto di gruppo e ha addirittura incitato anche il fratello minorenne all’abuso. A favore dell’accusa ci sono le lesioni fisiche e psicologiche che la studentessa senese ha riportato nel corso della serata e che sono state documentate dai medici del pronto soccorso della cittadina toscana la mattina successiva alla violenza. Ma anche e soprattutto l’incidente probatorio che ha visto Claudia lo scorso luglio parlare per 7 ore davanti ai giudici e raccontare per filo e per segno il suo incubo. La giovane ha detto di essere stata violentata e umiliata dal gruppo e di aver più volte ribadito di non aver dato alcun consenso a un rapporto con più persone.