L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla sfida che l’Entella giocherà domani contro il Palermo.
Da favorita ad outsider. In questi quarti di finale dei playoff il mondo dell’Entella si capovolge. I biancocelesti non sono più agevolati dal miglior piazzamento in classifica e non hanno più il vantaggio di giocare la seconda partita in casa, ma sono costretti a far saltare il banco dal regolamento che li obbliga, in ogni caso, a fare meglio del Palermo, che è testa di serie e a parità di punteggio staccherebbe il pass per le semifinali. Qualcosa cambia, ma sicuramente non l’atteggiamento ed è stato quello il primo richiamo di Gennaro Volpe ai suoi giocatori non appena evaporata la sbornia per il passaggio del turno contro il Foggia, maturato in una situazione d’indiscutibile difficoltà dopo l’espulsione di Schenetti, che ha costretto i chiavaresi a giocare per quasi tutto il secondo tempo in inferiorità numerica.
In queste gare non si possono fare troppi calcoli ed è la bellezza di questi playoff o la sintesi del tecnico entelliano o per cui massima concentrazione e determinazione su quello che dobbiamo fare in campo. Arrivati a questo punto, entrando nelle migliori otto, il livello della competizione è sempre più alto e tutti gli avversari sono di grande qualità. Il gruppo ha fatto un grandissimo lavoro in questi mesi, ma la nostra corsa non è ancora terminata. L’adrenalina che regalano i playoff non è certamente quella del campionato che ti dà sempre un’occasione successiva per recuperare, il pathos è tutto un’altra cosa. Un campionato nel campionato e in questa Elite l’Entella vuole continuare a starci, ma contro il Palermo i biancocelesti sono chiamati a fare un’impresa. Titanica per i numeri delle due città e per il seguito, ma molto meno per quanto riguarda l’aspetto tecnico.