Il Secolo: “Con il Palermo trattative chiusa. Spezia, il futuro di Verde resta un rebus”
L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla trattativa tra Palermo e Spezia per Daniele Verde.
Questo si che è una vera storia di calcio e di uomini. La realizza un ragazzo che è nato al Rione Traiano a Napoli, dieci minuti a piedi ed arrivi davanti al muro della curva A. Daniele Verde, a inizio anno, lo Spezia non lo voleva e viceversa, bisogna scriverlo; concordò perfino di non salire sull’aereo che doveva portarlo a Catanzaro, alla seconda giornata. Poi, visto che chi aveva autorizzato non sapeva che ci sarebbe stato anche Philip Platek in arrivo dagli States, gli dissero di imbarcarsi e fare presenza.
Lo tennero fuori dai radar e lui percepì benissimo la cosa, finché arrivo Luca D’Angelo, che recuperò prima mentalmente poi fisicamente il giocatore. Il quale però ultimamente ha fatto capire di essere anche disposto a cambiare aria, al di là di quello che si dice in un mondo del calcio dove storicamente o non dici quello che sai o non sai quello che dici. Così arriva la proposta del Cagliari al quale il giocatore dice sì. Ma i sardi propongono qualcosa che non va, Capradossi. Avessero offerto Obert, chissà. Il suo agente porta poi quella del Karagumruk, Turchia, non proprio comoda, finché arriva il Palermo. Qui la cosa cambia, perché già in estate i rosanero ci avevano pensato ma ora ci pensano più forte. Ci sono giorni di contatti, ed anche se si negheranno l’evidenza pure diretti. Un accordo di base c’è perfino, prestito con 250 mila euro e riscatto a circa 600 mila, che diventa obbligo in caso di promozione dei siciliani in A.
Detta tutta, l’impressione è che Verde giochi contro il Pisa a mente libera, sapendo che ha una via d’uscita, professionalmente forse migliore alla sua età. Ma sa anche che potrebbe essere l’ultima di partita. Giochi soprattutto, e si vede dall’abbraccio, per D’Angelo e con D’Angelo, perché lo ha rifatto sentire importante, pari pari aveva fatto Italiano al suo arrivo. Ci sarebbe un appuntamento già fissato, domani, decisivo con un po’ di cose già messe quasi nero su bianco, sarebbe tutto apparecchiato. Ma ne se esci, esci con classe, perché immagina tu quello scavetto su rigore a Nicolas, se lo sbagli e poi te ne vai. Invece segni. Ora starà a lui, alla società, al Palermo come chiuderla. Senza Verde questa squadra perde cifra tecnica, il resto lo mette il mister di Pescara. Aveva un pullman non messo benissimo a disposizione; in più un passante spagnolo, improvvido e recidivo, gli ha bucato una ruota e lui non aveva neanche quella di scorta.
Ha preso il torpedone e lo ha messo davanti alla sua porta, pregano di scendere solo per fare pipì. A Kouda e Verde scappava, e il napoletano essendo più anziano l’ha fatta due volte. Solo Luca D’Angelo, l’omone, poteva vincere una gara così sofferta e voluta, solo il suo carattere e tenacia. Solo D’Angelo è riuscito a dare una scossa alla squadra che pur se resta ultima fa intravedere qualcosa di positivo, come per esempio l’accettare una gara di sofferenza. Questi, ed altri, i motivi per cui D’Angelo merita rinforzi e considerazione: «Spero che i Platek con il mercato ci aiutino e si aiutino», disse il saggio Luca Gotti ad agosto 2022. Sbagliare è umano ma perseverare sembra davvero americano.