“Il sabato non posso giocare: devo pregare Gesù Cristo”: a 22 anni si RITIRA dal calcio giocato | Gravi impedimenti religiosi
Decisione da non credere presa dal calciatore, che ha scelto di appendere gli scarpini al chiodo per questioni di fede.
Il sogno della carriera da calciatore per alcuni è troppo breve. Un attimo prima esordisci e cominci a farti notare al grande pubblico, e quello dopo devi appendere gli scarpini al chiodo. Tanti ex giocatori infatti hanno affermato nel corso degli anni di aver vissuto la propria vita calcistica in un battito di ciglia, non accorgendosi nemmeno di tutto il tempo passato.
Detto ciò è chiaro che questa dolorosa decisione viene presa per questioni anagrafiche nella gran parte delle volte. Raggiunta una certa soglia, le prestazioni non sono più le stesse, il fisico non regge, e di conseguenza ci si deve fermare. E’ accaduto spesso anche che alcuni calciatori hanno dovuto smettere per i gravi problemi legati agli infortuni. Ci sono poi dei casi particolari e alquanto singolari che sono anche difficili da immaginare.
Uno di questi ad esempio è arrivato proprio qualche giorno fa. Un ragazzo di appena 22 anni ha infatti deciso di ritirarsi dal calcio giocato a causa di alcuni importanti impedimenti religiosi. Infatti il giocatore ha sostenuto di non poter giocare il sabato per poter pregare Gesù Cristo. Una situazione che ha sorpreso tutti, in particolar modo il suo club e i suoi tifosi.
La sorprendente scelta del giocatore
“Sono un cristiano credente e leggo la Bibbia. Prendo le mie decisioni sulla mia vita in base ad essa. Voglio seguire Gesù Cristo e il giorno di riposo biblico è diventato importante per me. Questo significa che d’ora in poi non voglio più giocare a calcio il sabato per lucro. Questa è la mia convinzione personale, alla quale sono giunto in questi giorni”.
Sono queste le parole che, stando a quanto riportato da calciomercato.com, ha utilizzato Silvan Wallner, 22enne svizzero, per annunciare la fine della sua attività agonistica.
Una carriera promettente stoppata sul nascere
Il classe 2002 era una promessa del calcio elvetico, tanto aveva iniziato un paio di anni fa a muovere i primi passi in Under 21. Nella passata stagione poi il difensore è riuscito anche a vincere il campionato con lo Zurigo.
Ciò però non è bastato a fargli cambiare idea: la fede per lui è la cosa più importante, e la sua carriera, benché promettente, può andarsi a fare benedire.