L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul rilancio del Trapani.
«Serietà, esperienza, entusiasmo»: tre sole parole, ma di un certo peso. È quello che al momento si limita a promettere Marco La Rosa, prossimo presidente del Trapani, prima di affrontare l’avventura granata. Sa bene di entrare in un ambiente dalle grandi tradizioni calcistiche, vissuto nell’ultimo decennio nel grande calcio, profondamente deluso però perché privato della serie B da pseudo imprenditori e da trapanesi che per pochi soldi non sono stati capaci di salvare la società di una squadra che si era salvata sul campo. «Non sono nuovo del mondo calcistico e l’idea di fare calcio in una piazza come Trapani, in un ambiente così blasonato, mettendoci anche la mia esperienza è per me di grande stimolo» confessa La Rosa, imprenditore giarrese, 61 anni, fino a qualche giorno fa vicepresidente del Giarre, società in cui era entrato a giugno 2019.
Il contatto Sposato (la moglie è preside di un istituto scolastico), due figli, Alessandro (19 anni, fa il calciatore) e Federico (21), titolare di una grossa azienda che opera nel campo delle forniture sanitarie, in cuor suo l’idea di ridestare entusiasmo in un ambiente che non aspetta altro è quella che forse lo stimola di più: «A coinvolgermi in questa avventura è stato l’amico Michele Mazzara (l’attuale presidente, dal quale La Rosa ha rilevato il 70% delle quote sociali, ndr ), ma anche Antonello Laneri, il direttore generale granata che ha fatto un po’ da tramite. Ormai siamo d’accordo un po’ su tutto, fra un paio di settimane contiamo anche di definire gli aspetti formali e presentarci evidentemente alla stampa e ai tifosi».
Ma non si parla solo di assetti societari in questi giorni tra Mazzara, La Rosa, Laneri e l’attuale vicepresidente Piacentino: «Stiamo pensando anche a come vorremmo fosse il Trapani del prossimo campionato – lascia intuire La Rosa –. Non vorremmo sbagliare, per cui stiamo esaminando e valutando diversi particolari prima di prendere delle decisioni definitive». Sicuramente la squadra va rifondata. Giocatori tutti in scadenza di contratto tranne Vitale e Canino che rientra dalla Sancataldese. C’è però qualità nel gruppo giovani che possono fare al caso della prima squadra: è il caso di Barbara, Oddo, Pipitone, Sherif, D’Amico, Inglese. Il settore giovanile granata è florido, l’under 18 è campione regionale. Difficile comunque pensare a un Trapani dai grandi nomi per la prossima stagione: «L’esperienza ci dice che non è facile venir fuori dalla serie D e che tali campionati non si vincono con i soldi. Cavese e Lamezia, che hanno speso tantissimo quest’anno, ne sono un chiaro esempio. Di ciò pertanto bisogna fare tesoro». Già comunque ruotano alcuni nomi attorno al Trapani. Uno di questi è quello di Fabio Arena, attuale direttore sportivo del Giarre: «Riveleremo il nuovo organigramma, compreso il nome dell’allenatore e tutto il resto, a tempo debito, quando avremo definito il tutto. Ancora un po’ di pazienza», taglia corto Marco La Rosa. Il futuro è cominciato.