Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung: “La mafia vive. E la gente guardava Palermo-Padova” L’accusa shock
“La mafia vive”: il titolo sbattuto in apertura di prima pagina, con una veduta di Palermo dall’alto. Un reportage che ripercorre tutta la giornata del voto, dal caos all’apertura dei seggi per la mancanza dei presidenti di sezione fino alla gioia della città a tarda sera per la promozione del Palermo calcio in Serie B dopo la vittoria contro il Padova allo Stadio Barbera.
“E la gente guardava il calcio” è infatti il titolo interno, a pagina 3 del quotidiano. L’articolo, firmato dal corrispondente Oliver Meiler, è anche una lode alla lunga carriere da sindaco di Leoluca Orlando, che in Germania è conosciuto e stimato, tanto da aver ricevuto la scorsa estate la più alta onorificenza tedesca: il titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale.
Meiler, già corrispondente in Italia dal 1998 per il Tages-Anzeiger e la Berliner Zeitung, dopo alcuni anni nel sud-est asiatico e in Francia è tornato a Roma dal 2015 per conto della Süddeutsche Zeitung. L’autore dell’articolo quindi ripercorre la storia della città sotto l’amministrazione Orlando, definito colui che “per 37 anni ha combattuto Cosa Nostra“. “Dal suo successore non ce lo si deve aspettare”: le accuse nei confronti di Lagalla. al contrario sono durissime. “Come sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha riportato al popolo qualcosa di prezioso: la fede nella giustizia“, si legge. “Ora è stato eletto il suo successore. E la mafia? Non riesce a credere alla sua fortuna“, prosegue l’articolo. Il reportage tedesco sostiene anche che la partita di calcio tra Palermo e Padova “per molti era probabilmente più importante” delle elezioni comunali. Proprio nell’attacco si legge: “A Palermo il Natale inizia in una afosa sera d’estate, alle 21:45, fuori allo Stadio Renzo Barbera. Matteo Brunori ha appena realizzato l’1-0, dal dischetto”. Lasciate da parte le questioni di pallone, però, il cuore dell’articolo verte appunto sulla questione morale e l’autore si chiede se il neo-sindaco Lagalla parteciperà alle commemorazioni del prossimo 19 luglio per i 30 anni dalla strage di via D’Amelio, quando fu ucciso il giudice Paolo Borsellino.