Il protagonista che non ti aspetti: il nuovo Palermo riscopre Jeremie
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Jeremia Broh una riscoperta per il Palermo.
C’è un mercato ancora in attesa di una definizione che verrà data dall’arrivo del nuovo allenatore, ma ci sono anche quelle sorprese che non ti aspetti, provenienti da vecchie conoscenze. Lo stallo sulla panchina crea una situazione d’impasse non da poco sul completamento della campagna di rafforzamento. Al Palermo, però, si procede secondo l’iter di condivisone con Manchester sulla scelta del tecnico, ritenuto il passaggio fondamentale e sul quale non ci devono essere margini di errori. Intanto, però, dal campo sono arrivate belle notizie, una in particolare riguarda Jeremie Broh che domenica, in Coppa Italia, ha sfoggiato l’altra parte di sé. La migliore versione del centrocampista che non era mai apparsa nella sua prima stagione in rosanero. Che definire problematica è poco, ma si è andata incastrare con quella assurda del Palermo di due anni fa, partito e costruito con un ritardo incomprensibile.
Il flop Il giocatore di origine ivoriana, ma nato a Parma, è incappato in un anno orribile condizionato dal Covid, con cui ha convissuto nei mesi estivi, che ne ha ritardato l’arrivo e la preparazione. Effetto domino sulle prestazioni, nel campionato per nulla brillante della squadra sotto le gestione Boscaglia. L’estate scorsa venne fatto una ragionamento tra il tecnico Filippi e il d.s Castagnini per capire se puntare su di lui oppure metterlo in uscita al pari di altri giocatori che non rientravano nei piani. Alla fine chi doveva andare rimase, fuori rosa, e Broh venne dato in prestito al Sudtirol con metà dello stipendio pagato dal club di Mirri, nonostante non ci fosse stata una piena condivisione su questa operazione tra le componenti tecniche. Alla fine è andata bene sia al centrocampista che al Palermo, entrambi hanno conquistato la Serie B e ora il giocatore si ritrova promosso comunque, ma con una maglia diversa, perché il club altoatesino ha deciso di non operare il riscatto.
Utile La gara con la Reggiana ha rivelato la parte di Broh che a queste latitudini non si era ancora vista, fatta di grinta, pressione, inserimenti. Se si pensa che il primo gol di Brunori nasce da un lancio del centrocampista sull’esterno per Valente, oppure che da una sua incursione centrale palla al piede è scaturita una punizione dal limite per i rosanero, c’è da ritenere che Broh si giochi delle chance concrete per risultare utile alla causa rosanero, soprattutto dopo la cessione di Dall’Oglio all’Avellino. Evidentemente una anno vissuto da protagonista gli ha fatto scrollare di dosso quelle incertezze che appena due stagioni fa lo facevano apparire quasi come un pesce fuor d’acqua, così come probabilmente gli insegnamenti di un tecnico come Javorcic che quest’anno ritroverà come avversario. Tutti aspetti che hanno inciso e riconsegnato al Palermo un giocatore diverso, in grado di poter dire la sua in un campionato che, a differenza di molti altri sui compagni, conosce già per averlo giocato con le maglie di Padova e Cosenza. In un reparto come il centrocampo che appare maggiormente bisognoso di innesti, Broh potrebbe inserirsi nelle rotazioni di un torneo lungo e logorante. E scrivere la sua storia con il Palermo per dimostrare che i troppi alti e bassi di due anni fa furono soltanto una brutta parentesi della carriera.