Contro il Chievo non c’è stato un gran bello spettacolo e non ci stiamo riferendo alla partita in sé, anch’essa brutta nonostante la vittoria. Lo spettacolo sotto i riflettori è quello sugli spalti: un qualcosa, a dire il vero, al quale nessuno avrebbe voluto assistere. Perché la Curva Nord, la curva del tifo, la curva del calore, la curva “per eccellenza” dello stadio Renzo Barbera, che già era spezzettata, si è divisa ulteriormente (CLICCA QUI per leggere il nostro articolo a riguardo). Il risultato è stato veramente pessimo: confusione, atmosfera davvero da brividi (in senso negativo). Brutta tanto da vedere, quanto da sentire. Brutta da vivere…
Evidentemente, le sensazioni che quella domenica la curva ha trasmesso sono state avvertite un po’ da tutti, anche dai diretti interessati che hanno deciso di fare un passo indietro. Non staremo a parlare delle questioni dietro a questa breve separazione, né tantomeno discuteremo se queste sono state risolte. La cosa più importante è che, dalla prossima partita in casa, allo stadio si respirerà nuovamente un’aria di festa simile a quella degli ultimi mesi. La Curva Nord inferiore ha riflettuto: quel che era stato creato in poco meno di due anni non poteva essere distrutto. Si ritorna uniti, nuovamente: stessa ora, stesso posto. Via i problemi, via le questioni, le discussioni e i principi. Al primo posto lì, dentro al “Barbera”, soltanto il Palermo.
E’ bastata una domenica vissuta in maniera angosciosa per tornare sui propri passi e capire che così, con quella curva conciata in quelle condizioni, tanto vale lasciare lo stadio vuoto. Con la Juventus, partita da sempre vissuta in maniera particolare e nella quale il pubblico ha sempre fatto la differenza per via dei tanti sostenitori ospiti, lì sotto si ritornerà nuovamente ad essere un’unica cosa, almeno in quei 90 minuti. Il Palermo ha bisogno del suo dodicesimo uomo in campo, di quella spinta in più per superare i propri limiti tecnici, di quell’aria da brividi (stavolta in senso assolutamente positivo) che intontisce le squadre avversarie come succedeva un tempo.
Il sogno di coloro che tifano i colori del Palermo, comunque, rimane quello di vedere una Curva tutta unita, senza distinzione di settori: superiore, inferiore, destra, sinistra, avanti, indietro, tutto ciò non dovrà più esistere. Un unico muro a tinte rosanero, un unico coro da far accapponare la pelle, migliaia di persone in un unico solo abbraccio e unite in unico solo grido. Come accadeva diversi anni fa, in un’epoca che sembra lontana millenni e che invece non è poi così distante. Questo è il sogno dei palermitani. Il primo passo è stato fatto ed è già qualcosa, il prossimo chissà…