Il presidente della Liga Tebas: «Lotta alla pirateria? L’Italia ha una legge ok. Manca la tecnologia»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta alcune parole del presidente della Liga Javier Tebas è intervenuto ieri al Social Football Summit allo Stadio Olimpico di Roma, l’occasione per fare il punto su alcuni temi caldi del momento, a cavallo tra Italia e Spagna.

Si parla tanto di pirateria, e poche ore fa Luigi De Siervo, a.d. della Lega, ha indicato la Spagna come un modello da seguire.

«Lo ringrazio. E puntualizzo: l’Italia in agosto ha approvato una nuova legge che è la più avanzata a livello europeo. Ciò che manca all’Italia è la figura che si definisce dell’avvisatore sicuro. Un organo che si appoggia a una tecnologia complessa che serve ad identificare le varie IP illegali che ci sono nel mondo permettendo alle compagnie telefoniche di togliere loro il segnale. Noi siamo in una situazione opposta: abbiamo la tecnologia adeguata per attaccare il 90% della pirateria durante le partite in diretta, e la cosa funziona. Ma non abbiamo ancora la legge necessaria per combattere un fenomeno in continua evoluzione e crescita: al momento ci sono 46.000 IP nel mondo che trasmettono contenuti illegali non solo legati al calcio, ma anche al cinema e ad altri sport, e ognuna di queste può dare il segnale a 500 utenti, che possono fare lo stesso con altri 500, e via dicendo. Capisce la vastità della rete? È immensa. Noi abbiamo offerto la nostra tecnologia alla Serie A per alleviare un problema di lentezza informatica, e stiamo trattando. E in Spagna stiamo aspettando che si formi il nuovo governo per migliorare il tema giuridico che al momento permette alle compagnie telefoniche di tagliare la linea solo a 500 IP alla settimana».