Il portiere argentino Caballero svela: «Sono stato minacciato di morte»
«Ricordo bene l’errore che ha portato al gol della Croazia. Io quel pallone l’ho alzato per rilanciarlo ma ho colpito il terreno. La palla ha preso uno strano effetto e poi Rebic ha segnato. Tutti pensavano che volessi saltarlo, ma non era così: volevo sollevare il pallone e lanciarlo il più lontano possibile in modo da ribaltare l’azione ed eludere il pressing. Il giorno dopo l’errore, però, mi hanno chiamato praticamente da tutto il mondo. Non è stato bello. Sono arrivati insulti e qualcuno mi ha anche minacciato di morte. Ciò mi ha portato a riflettere molto sulla mia famiglia e sul mio futuro professionale. Ho deciso che un giorno, potrei anche tornare in Argentina, ma lo farei solo per vivere, non certo per giocare». Queste le parole del portiere Caballero, protagonista in negativo al Mondiale in Russia nella sfida dell’Argentina persa contro la Croazia. L’estremo difensore ha parlato a “Olè” di quanto accaduto nei giorni successivi alla partita.